Codice tributo 8911: cos’è, significato e uso

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Quando si compila il modello F24, ci sono diversi codici tributo da inserire, ed uno di questi è l’8911, che serve a procedere per il versamento di sanzioni, in caso di violazione delle imposte sul reddito, come l’IVA e l’IRAP.

Quando si ricorre al codice tributo 8911

Il codice tributo 8911 è un codice specifico, ed un contribuente vi ricorrere per regolarizzare alcune posizioni, come la propria presentazione della dichiarazione dei redditi, dopo la scadenza, o altre imposte che non sono state pagate entro i termini stabiliti. In pratica, è un codice di “ravvedimento operoso”.

Oltre a questa rettifica, ovviamente il contribuente deve fare qualunque versamento richiesto per il ritardo, che può essere pari al 30 % della cifra che non è stata versata, applicando le dovute riduzioni in base alla data in cui è stato effettuato.

Quando si inserisce questo dato nel modello F24, ci sono due soluzioni per cui si può optare, ovvero indicare l’anno in cui la violazione è stata commessa, o indicare il periodo d’imposta in cui la dichiarazione è stata tardivamente presentato.

In pratica, se la commissione è stata inviata in ritardo entro la data, è meglio indicare l’anno di riferimento, secondo l’Agenzia delle Entrate, e quindi optare per la prima soluzione.

Quale importo riportare

In un caso del genere, ci si chiede quale sia l’importo da riportare nel modello F24, ed in linea generale vanno calcolati gli interessi determinati dalla base del tasso legale annuo di interesse, tenendo presente la data di decorrenza dalla data limite in cui si doveva effettuare il versamento.

Il contribuente si dovrà attribuire una sanzione ridotta, legata alla temporalità, pari al 3 %, e si consiglia sempre di ravvedersi entro un mese dalla data limite. Se si regola entro novanta giorni, la sanzione sarà pari ad 1/9 del minimo. Entro l’anno, verrà applicata una sanzione pari ad 1/8 del minimo (in questo caso di parla di ravvedimento lungo).

Nella sezione del modello F24, si dovrà riportare con il codice, l’anno di riferimento e la cifra, come per gli altri codici. Se non si è sicuri della cifra da riportare, è preferibile chiedere al proprio commercialista, per evitare errori o indicare una somma sbagliata (evitando così ulteriori sanzioni).