Contributi unificati tributari: che cosa sono e come funzionano

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Il contributo unificato tributario è una tassa che si richiede per iscriversi al registro degli atti giudiziari, di varia natura, introdotta nel 2002, sostituendo le imposte da bollo e i diritti di cancelleria. Ma come funziona? E come si paga?

Che cos’è il contributo unificato tributario

Questo contributo ha sostituito le imposte per l’iscrizione al ruolo, ed il suo contributo varia a seconda del grado di giudizio a cui ci si vuole iscrivere, nel registro degli atti giudiziari.

Va pagato al momento dell’atto di deposito dell’atto introduttivo, ovvero tutti gli atti processuali e non solo il ricorso principale. Il suo importo varia a seconda della controversia, che si può definire importo del tributo, che comprende eventuali sanzioni ed il netto degli interessi. Se il processo riguarda solo le prime, il suo valore sarà pari alla somma che le costituisce, mentre per l’impugnazione di più di un atto, si pagherà la somma dei contributi per ogni singolo atto, in un’unica soluzione.

Questo tipo di contributo va pagato, in particolare, per le cause civili, quando il contribuente ritiene illegittimo un avviso di pagamento, un accertamento o altro, presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali.

Quanto e come si paga

La somma di questa tassa varia a seconda del valore del procedimento e del grado di quest’ultimo, e nello specifico:

  • fino a 1.100,00 euro, si dovranno pagare 43,00, 64,50 o 86,00 euro, che rispettivamente sono le somme per il primo grado, l’impugnazione e la cassazione;
  • da 1.100,01 a 5.200,00 euro, si paga 98,00, 147,00 o 196,00 euro;
  • da 5.200,01 a 26.000,00 euro, le somme da pagare possono variare dai 237,00 ai 474,00 euro;
  • da 26.000,01 e 52.000,00 euro, la somma della tassa varia dai 518,00, ai 777,00 o ai 1.036,00 euro;
  • da 52.000,01 a 260.000,00 euro, le somme sono 759,00 (per il primo grado), 1.138,50 (l’impugnazione) o 1.518,00 (per la cassazione) euro;
  • da 260.000,01 a 520.000,00 euro, la somma del codice tributario unificato varia dai 1.214,00 ai 2.428,00 euro;
  • oltre i 520.000,00, si paga dai 1.686,00 ai 3.372,00 euro.

E’ possibile, tuttavia, che negli anni vengano fissate somme, ed è bene controllare le tabelle degli scaglioni di pagamento aggiornati, soprattutto su siti come la pagina ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia, queste somme si possono ridurre in alcuni casi, come nel caso di procedimenti speciali (come le convalide di sfratto), giudizi di vario tipo (come quelli a decreto ingiuntivo), per procedimenti sommari di cognizione o per controversie di lavoro. Ad esempio, per un’istanza di fallimento, la somma di questo contributo unificato sarà pari a 98,00. Si è esenti, invece, in casi come l’insinuazione al passivo, la negoziazione assistita oppure per via del proprio reddito o in altri casi di gratuito patrocinio, previsti dalla legge.

Per quanto riguarda il metodo di pagamento, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei bollettini postali, un modello disponibile presso le banche (il modello F23), un modello di comunicazione di pagamento distribuito nelle tabaccherie o presso gli agenti di riscossione.