Firma di traenza: che cos’è e quando viene effettuato

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L’assegno di traenza è una forma di pagamento utilizzato solo per i rimborsi, introdotto con il Decreto Legge 70/2011 per semplificare dei documenti, e vi ricorrono amministrazioni, aziende, enti pubblici, viste le sue caratteristiche. Per saperne di più, sia sulle sue peculiarità sia sul modo di emetterlo, si può continuare a leggere questa pagina.

Cos’è e come funziona l’assegno di traenza

Questo assegno viene usato per il pagamento di un rimborso, soprattutto da parte di aziende, società assicurative ed enti pubblici, e si mostra vantaggiosa, per questi ultimi, visto che richiede procedure più brevi e meno costose, dei normali tempi di trasferimento di denaro, a differenza degli assegni tradizionali.

In questo assegno deve essere indicato il beneficiario, e ciò lo rende non trasferibile, proprio come quello circolare, il che non dovrebbe essere insolito, essendo un mezzo di pagamento per dei rimborsi. Oltre a ciò, essa riporta la firma solo del beneficiario, e non di chi lo ha emesso.

A differenza degli altri, esso viene utilizzato quando non si ha modo di conoscere il numero del conto corrente del beneficiario, che vi appone due firme, sia sul retro che sul fronte dell’assegno, che altrimenti non risulterebbe valido, e ciò vale anche se si incassa dopo il decorso della data indicata (solitamente due mesi).

Come compilarlo e incassarlo

L’assegno di traenza non è molto diverso da quello tradizionale, se non per le peculiarità appena descritte. Perché sia valido, oltre agli spazi da riempire, è necessario che il beneficiario lo firmi come appena descritto, nei tempi previsti, perché sia valido.

Chi deve incassare l’assegno, in seguito, potrà semplicemente andare alla banca presso cui ha un conto corrente, dove si potrà versare la somma o ritirarla in contanti. Per l’accredito, a seconda dell’istituto bancario, le tempistiche possono variare da due a sette giorni. Nel caso che il beneficiario non abbia un conto corrente, ebbene che si rivolga ad una filiale della banca che lo emesso. In entrambi i casi è necessario portare, oltre all’assegno, un documento valido ‘identità.

L’assegno in questione può essere respinto, solo nel caso che sia scaduto, che sia contraffatto o rovinato, se chi lo ha emesso lo ha firmato in maniera errata.