Simulazioni pensioni INPS: è possibile effettuarle? E come?

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In linea generale, si giunge alla pensione con quota cento a 62 anni e dopo che in 38 di questi si sono versati i contributi. Ma è possibile calcolare in anticipo la propria pensione? E se è sì, come farlo?

Il servizio “La mia pensione futura”

Online, non è difficile trovare dei siti su cui è possibile calcolare la propria pensione futura, inserendo i propri dati personali e lavorativi. Il sito, sicuramente più affidabile e preciso, è proprio quello dell’INPS, che rilascia proprio il servizio “La mia pensione futura”.

Il suddetto servizio, permette di simulare quale sarà la propria pensione arrivati al termine della propria attività, ed il calcolo si effettua basandosi sulle norme in vigore e su tre elementi, richiesti anche da altri simulatori, ovvero l’età, la propria storia lavorativa e il reddito o la retribuzione annua.

Possono usufruire di questa simulazione i lavoratori che hanno versato contributi al Fondo pensioni lavoratori dipendenti o alla Gestione separata, gli iscritti alle Gestioni Dirigenti di aziende industriali e i lavoratori che versano contributi ad altri fondi e gestioni anch’esse amministrate dall’INPS. Ovviamente, per poter accedere al servizio, occorre avere un account sulla pagina web dell’INPS, inserendo delle credenziali di accesso (codice fiscale e PIN).

Come funziona e a cosa serve

Con la simulazione della propria pensione, che sia proprio sul sito dell’INPS o su qualche altro simulatore, un contribuente ha la possibilità di:

  • verificare i contributi che risultano versati all’INPS, in modo da poter segnalare delle sviste all’Istituto;
  • sapere quando si può richiedere la data della pensione, che sia anticipata o per vecchiaia;
  • apprendere una stima del rapporto tra la prima rata della pensione e l’ultimo stipendio che si percepirà, ottenendo così il tasso di sostituzione;
  • calcolare che l’importo stimato sia “a moneta costante”, quale che sia l’inflazione;
  • modificare la previsione del PIL futuro, ed anche il proprio andamento di retribuzione o reddito annuale;
  • conoscere l’effetto di un posticipo, cambiando la data del pensionamento;
  • combinare le varie variabili della data del pensionamento e della retribuzione, una volta arrivati alla pensione.

Se si sceglie un calcolatore diverso da quello dell’INPS, è bene verificare che quest’ultimo rispetti i parametri delle ultime leggi aggiornate. Nelle medesime pagine, infatti, si possono trovare quali sono i fattori che si considerano, sotto il profilo legislativo. Tra le norme, bisogna tenere presente il Decreto Legge 4/2019, nel quale è prevista la dispensa dall’applicazione della speranza di vita, dal 1° gennaio del 2019 fino al 31 dicembre 2026, e la proroga del regime sperimentale donna, per le lavoratrice nate dall’anno 1960, che hanno versato 35 anni di contributi.

Per chi vuole delle simulazioni più precise, può usufruire di altri programmi specifici, come quello per il calcolo della Pensione per i lavoratori del settore privati (artigiani, commercianti, coltivatori diretti), per i lavoratori statali, i dipendi della sanità e degli enti locali, etc.