Assegnazione beni ai soci: che cos’è? Come si effettua?

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Nel 2016, con la legge di stabilità, sono state introdotte della agevolazioni per i soci delle aziende o società, che comprendono anche la cessione di mobili e immobili. Ma che cos’è questa assegnazione di beni ai soci? Come si effettua?

Che cos’è l’assegnazione beni ai soci

Nelle società per azioni, in una certa misura, assegna ai soci beni e immobili iscritti a pubblici registri. Infatti, si possono assegnare beni mobili non utilizzati, per l’esercizio dell’attività, immobili merce o strumentali per natura, che rientrano nei catasti A/10, B, C, D ed E, anche se non usati direttamente per l’attività, e gli immobili per uso abitativo appartenenti alla società in questione, noti anche come “beni patrimonio”.

Per beni questo genere, si devono applicare determinate regole, a cominciare dallo stabilire una differenza tra il valore normale e il costo fiscalmente riconosciuto, a cui si applica un’imposta sostitutiva dell’imposta regionale, da applicare alle attività produttive (IRAP) e le cui imposte sui redditi hanno un aliquota dell’8 %. Se la società in questione ha delle perdite sistematiche, queste aliquote arrivano al 10,5 %, e l’imposta sostitutiva si può versare in due rate, di cui una pari al 60 % (entro il 30 novembre) ed il resto nella seconda (da pagare entro il 16 giugno). E’ anche possibile che un eventuale cessione dei beni, possa essere una forma di liquidazione.

I vantaggi

Questo genere si assegnazione, può essere vantaggiosa per una società, sotto il profilo fiscale, ed anche per i soci. Questi ultimi, infatti, possono beneficiarne anche se non sono residenti nella stessa regione o comune della società, e riduce la loro quota fiscale di partecipazione.

Nel caso che ad un socio venga assegnato un immobile, quest’ultimo può non essere soggetto a pignoramento, in quanto è registrato all’azienda. Sono, inoltre, esenti dall’IVA i fabbricati abitativi e strumentali.

Quali società e quali soci possono ricorrere alle assegnazioni agevolate

Le imprese che possono effettuare un’assegnazione dei beni ai soci, sono: le società per azioni, le società in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società in accomandita semplice, le società in nome collettivo, le società di armamento, le società con oggetto attività commerciali e società in liquidazione. Non sono incluse, invece, le società non residenti in Italia, che ne hanno una stabile organizzazione, e gli enti di natura non commerciale.

Secondo l’Agenzia delle Entrate, non c’è una particolare categoria di soci che può usufruire o meno. Inoltre, questi soci possono essere rappresentati da soggetti diversi ed essere non residenti in Italia. Comunque, questi soci devono essere inclusi nel libro dei soci di una società, o perlomeno vi deve essere un documento valido che attesti che i soggetti sono soci dell’azienda in questione.

Non possono usufruire di tale agevolazione: l’erede di un socio, che può usufruire dell’associazione, ma che è subentrato dopo il 30 settembre 2015, oppure nel caso che il socio non abbia diritto ad un usufrutto. Lo stesso vale per i soci entrati successivamente, a seguito di una fusione o una scissione dell’impresa con un altra.