Auto diesel: è crisi!

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E’ un vero e proprio crollo quello registrato, in tutta Europa, dalle vetture diesel. E’ quanto emerge dai più recenti dati diffusi dall’Associazione europea delle case automobilistiche (ACEA).

Diesel in picchiata. La situazione che caratterizza i veicoli diesel in Europa è davvero preoccupante. La discesa non è affatto morbida e il comparto perde quote di mercato molto rapidamente. Basti solo pensare che, secondo la fotografia scattata dall’ACEA, l’Associazione europea delle case automobilistiche, nell’ultimo trimestre del 2018 le immatricolazioni di veicoli a gasolio hanno fatto registrare una flessione del 23,6 per cento. Un dato che riprende e amplifica la performance già negativa dei trimestri precedenti, quando il comparto ha fatto registrare rispettivamente un -18,3 per cento e un -15,7 per cento. Dati negati che sommati riflettono una forte erosione della quota di mercato rappresentata da veicoli a gasoli, che passa dal 44 per cento del 2017 al 36 per cento del 2018.

Torna l’attenzione per le auto a benzina. A fronte di questo caso, si registra invece un rinnovato interesse verso le auto a benzina. E’ questo il segmento di mercato in crescita, con una fetta di mercato che passa 50,3 per cento del 2017 al 56,7 per cento di un anno dopo. Il numero delle immatricolazioni cresce sensibilmente e tocca quota +12,4 per cento.

Tutto quello che c’è da sapere sulle auto a portata di click. Per tutte le nuove immatricolazioni, così come per tutti i veicoli circolanti, l’evoluzione digitale dei sistemi rappresenta un vero toccasana. Molto spesso, infatti, le procedure burocratiche pesano tanto sulle scelte delle persone. Con portali come iVisura.it, invece, tutto diventa più semplice ed è possibile scoprire in pochi click come fare una visura targa che ci permetta di sapere tutto il necessario su una determinata auto, che sia diesel o a benzina.

Paradossi green. I dati relativi alle immatricolazioni del 2018, in ogni caso, segnano un importante paradosso che dovrebbe aprire a una seria riflessione da parte del settore. Il diesel perde terreno ma è proprio quella l’auto che consente di andare in contro ai principi della sostenibilità ambientale, soprattutto con l’ultima generazione, quella omologata Euro 6d-Temp, standard che diventerà obbligatorio dal prossimo settembre. Le emissioni di Co2 proprie di una vettura con motore diesel sono decisamente più basse, a parità di cilindrata, di quelle proprie di un’auto a benzina. Tra l’altro, nell’analisi delle ultime immatricolazioni, è possibile notare un vero e proprio scollamento negli acquisti dai temi green perché al crollo del diesel non corrisponde un incremento delle immatricolazioni di vetture con alimentazione alternative. Le ibride rappresentano il 31 per cento delle auto alternative in circolazione, le elettriche il 33 per cento ma pesano solo per il 2 per cento sulle nuove immatricolazioni. Le auto a gpl e metano fanno registrare addirittura un calo, a -13,8 per cento. Più in generale, guardando all’intero mercato queste vetture green pesano poco più del 7 per cento.

Perché non si acquistano auto green. Italiani poco attenti all’ambiente? In realtà non è una questione di sensibilità, a pesare su questo aspetto sono altri elementi. Il primo limite all’acquisto di auto elettriche o ibride è legato molto spesso ai costi considerati ancora molto elevati e il secondo all’inadeguata infrastruttura di ricarica.