Benefit aziendali: cosa sono e chi li può ricevere

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I benefit aziendali sono dei beni o servizi che il datore di lavoro fornisce ai suoi dipendenti, ma che cosa possono includere questi benefit? E quali lavoratori li ricevono? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Perché vengono concessi dei benefit

Questi benefit aziendali possono essere erogati sia da pubblici che privati, e hanno lo scopo di migliorare la qualità di vita dei propri dipendenti. Infatti, essi permettano di aumentare i livelli di soddisfazione nei dipendenti, rendendoli più produttivi e migliorare così il loro benessere psicofisico.

Tale stato viene definito work engagement, termine con il quale si indica uno stato mentale positivo e di soddisfazione nei confronti del proprio lavoro, caratterizzato da vigore, immersione e dedizione. Per favorire questo stato di benessere, oltre ai benefit aziendali, i datori di lavoro, secondo le teorie più accreditate, possono adottare anche altre tecniche, come dimostrare fiducia ai lavoratori, creando un ambiente di lavoro favorevole perché si sviluppi tale stato.

Un concetto del genere, tuttavia, non è nato negli ultimi anni, ma ha avuto i suoi pionieri. In Italia, ad esempio, Luisa Spagnoli, fondatrice della Perugina, assunse nella sua fabbrica le donne mentre gli uomini erano al fronte, e permise loro non solo di portare i figli in fabbrica, ma aprì un asilo interno ad essa, ed era una novità all’epoca. Non da meno è stato Adriano Olivetti, che offriva ai suoi dipendenti la possibilità di usufruire di una biblioteca interna all’azienda, organizzava eventi culturali a cui potevano partecipare e rinnovò i servizi per migliorare le loro condizioni, come un asilo l’aziendale.

Quali sono i benefit aziendali

Sono diversi i benefit aziendali, che variano a seconda della società per cui si lavora, e possono includere generi alimentari, alloggi, assicurazioni sanitarie, biblioteche, biglietti di ringraziamento, bonus per chi ha bambini, varie formi di sconti, convenzioni con centri benessere o la palestre, navette aziendali, buoni pasto, etc. Sicuramente, tra i più apprezzati, ci sono quelli inerenti all’assistenza sanitaria integrativa, per il lavoratore e la sua famiglia, non l’assistenza all’infanzia per chi ha figli.

La scelta di quali benefit erogare varia in base a diversi fattori, e secondo quanto emerse dalle indagini la loro qualità ha un peso maggiore per i lavoratori che rientrano nella fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. Certe differenze riguardano anche il livello di istruzione del lavoratore. Indicativa è soprattutto la mansione: gli impiegati, secondo alcune statistiche, sembrano più attenti ai tipi di benefit rispetto agli operai.

Oltre all’aiuto sanitario e per i figli, tra i benefit più apprezzati ci sono anche le opportunità di formazione e sviluppo. Per questo alcune aziende istituiscono dei fondi cultura, che offrono dei rimborsi ai propri collaboratori per le spese inerenti ad essa, oppure dei fondi di sviluppo, istituiti per le risorse umane, e si usano per organizzare corsi, seminari, eventi, etc. Per chi vuole accrescere le proprie competenze vengono offerte anche borse di studio e per i primi mesi di lavoro le società possono fornire anche servizi di tutor.