Bolli virtuali: ecco cosa sono e come pagarli

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La marca da bollo è un’imposta che viene applicata sui documenti su cui non è possibile applicare l’IVA, come le fatture o gli atti civili. Nei rapporti lavorativi, per le prestazioni occasionali, viene applicata sulla ricevuta fiscale, se supera i 77,47 euro. Ora sono disponibili anche i bolli virtuali, ma che differenza c’è con quelli cartacei? Come si pagano?

Caratteristiche della marca da bollo virtuale

Dal 2015 è stata introdotta anche la marca da bollo virtuale, da parte dell’Agenzia delle Entrate, che ha pubblico sul suo sito ufficiale le istruzioni per usarla e pagarla. E’ ovvio che per usare questa marca è necessario utilizzare l’apposito software, ovvero il BOV. Tuttavia, è anche possibile usarlo chiedendo ad uno dei mediatori presenti sul territorio, come il CAF o il proprio commercialista.

Esso permette di gestire meglio alcune pratiche, in particolare quelle delle ditte o degli studi, che non devono necessariamente acquistare le marche da bollo cartaceo, pagando le imposte in un’unica soluzione. Bisogna, comunque, fare attenzione a seguire tutte le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, per evitare di incorrere in sanzioni.

Come pagarle

Questi bolli virtuali si pagano applicandoli sulle fatture in formato digitale e cartaceo, versandone poi l’imposta con il modello F24. Per applicarle, è necessario seguire l’iter indicato nel software BOV. Quest’ultimo è disponibile per utenti che usano MacIntosh o Windows, ed il file viene sottoposto ad un controllo prima di essere inviato.

In alcuni casi, la richiesta può essere rifiutata, e ciò accade perché non si ritiene che l’azienda non è meritevole perché emette poche fattura all’anno. Di conseguenza, anche la richiesta di pagamento non viene inviata. In base al numero di fatture emesse, viene inviato un conguaglio a credito o a debito, tramite i quali l’azienda deve pagare entro un certo numero di giorni dall’avviso.