L’assegno di mantenimento, in linea generale, viene concesso a un’ex coniuge o a dei figli, che non hanno un’indipendenza economica. Ma come si calcola la cifra per questo mantenimento? E come calcola la sua rivalutazione?
Come si calcola la cifra per l’assegno di mantenimento
Prima di passare alla rivalutazione, è bene sapere come si calcola la cifra dell’assegno di mantenimento. A fissarla è un giudice, che stabilisce dei criteri adeguati alle circostanze, e può essere modificato in seguito alle condizioni economiche dei coniugi.
Il giudice, per calcolare l’importante, deve tenere presente:
- la situazione reddituale, di entrambi coniugi o del genitore che deve mantenere i figli, includendo anche le proprietà possedute;
- eventuali costi di locazione.
Per l’assegno di divorzio, solitamente, il giudice tiene presente, oltre a questi due elementi, i motivi del divorzio, la durata del matrimonio, il contributo economico che entrambi i soggetti hanno dato al bilancio familiare, l’età del coniuge avente diritto ed un eventuale nuova convivenza.
Se, invece, l’assegno è per il mantenimento dei figli, per calcolare l’importo il giudice deve tenere conto delle spese per l’alimentazione, l’istruzione, i vestiti ed eventuali cure mediche. E’ ovvio che in caso di divorzio, a decidere l’importo sono entrambi le condizioni economiche dei genitori.
La rivalutazione ISTAT dell’assegno di mantenimento
Ogni anni, l’ISTAT rivaluta i parametri di questo assegno, adeguandosi anche a possibili modifiche della legge sul divorzio, tenendo sempre conto delle decisioni del giudice. Esistono due tipi di rivalutazione, ovvero:
- la rivalutazione in diminuzione, che si può applicare solo se la cifra in questione è superiore di quella stabilita dal giudice;
- la rivalutazione arretrata, nel caso che negli ultimi cinque anni il coniuge o il genitore in questione abbia dato al figlio o all’ex coniuge una cifra inferiore a quella stabilita, e allora l’ISTAT dovrà aggiungere anche gli arretrati all’assegno.