Quando si effettua un pignoramento sono diversi i beni che possono esservi sottoposti, inclusi le carte di credito. Ma in quali casi queste ultime non sono pignorabili?
Beni che non si possono pignorare
Nell’ambito della pignorabilità, ci sono alcuni beni che non possono essere soggetti a sequestro, e tra questi si possono citare:
- le fedi nuziali;
- biancheria e vestiti;
- mobili ed elementi di arredo, come divani, letti, tavoli, frigoriferi, utensili, etc;
- beni commestibili, ossia i cibi;
- armi ed oggetti per il pubblico servizio;
- lettere, manoscritti ed altri beni di famiglia.
Tra i beni che si possono trovare in casi, quelli che possono essere sottoposti ad un pignoramento sono oggetti d’antiquariato e mobili di un certo valore. Relativamente pignorabili, sono oggetti come strumenti, libri ed altre cose utili nell’esercizio della propria professione, nei limiti di un quinto dei beni totali.
Le carte prepagate
Come molti sapranno, le carte prepagate sono quelle carte di credito non legate ad un conto corrente, che vengono rilasciate dalle Poste Italiane, dalle banche o da altri istituti di credito per 5 o 10 euro. Su di esse vi è solo una certa somma, e rientrano nella categoria dei beni pignorabili.
Sono rare le carte prepagate che non si possono pignorare, soprattutto se hanno un codice IBAN, in quanto i soggetti protestati vengono considerati cattivi pagatori e non è facile riuscire ad ottenere nuove carte presso i vari istituti di credito. Quindi, le carte prepagate sono soggetti a pignoramenti. Una carta che può essere sicuramente pignorata è la carta N26, una delle carte prepagate meglio apprezzate (secondo dei commenti online), legato ad un conto corrente online, ma è anche una delle più sicure.
Tra le carte, invece, che non si possono pignorare, ci sono quelle legate ai circuiti come Mastercard o Visa, perché queste non rappresentano una fonte autonoma di ricchezza, ma sono utilizzate per delle forme di pagamento, al pari del Bancomat. Di conseguenza, tra le carte che non possibile pignorare ci sono quelle che hanno un IBAN, senza IBAN ma legati a conti correnti e quelle “usa e getta”, non ricaricabili, che si possono usare solo fino a che non si esaurisce il credito, da poter acquistare anche presso delle tabaccherie.