Cessione del quinto per dipendenti pubblici

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Quando si parla di cessione del quinto si sottintende sempre lo stipendio o la pensione; ciò che si cede è infatti fino a un quinto, ossia il 20%, dell’emolumento che si riceve mensilmente, sia esso uno stipendio o una pensione. Possono approfittare di questo tipo di finanziamento tutti i dipendenti, in particolare quelli con contratto a tempo indeterminato e con età inferiore agli 80 anni (75 in alcune situazioni). Sostanzialmente si tratta di un particolare prestito, per la restituzione del quale la banca si rivolge direttamente al datore di lavoro; quest’ultimo consegna direttamente all’ente creditore fino al 20% dello stipendio del proprio dipendente. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici ci si può rivolgere direttamente alle banche che offrono questa opportunità, che riceveranno il pagamento delle rate dall’INPS o dalla singola azienda pubblica.

Le offerte di prestiti con cessione del quinto

Visto che questo tipo di prestito prevede una restituzione sicura e certa di ogni singola rata, le banche tendono ad offrire interessi particolarmente vantaggiosi. Questo soprattutto per quanto riguarda i pensionati e i lavoratori pubblici, in quanto in sostanza è proprio lo Stato che si pone come garante del finanziamento. Quindi le offerte di prestiti con cessione del quinto prevedono interessi bassi, minime spese di istruttoria e tempistiche molto rapide.  Il cliente deve ovviamente comprovare il proprio reddito da lavoro dipendente o da pensione. In alcuni casi la banca che si appresta a concedere il prestito può fare una verifica della situazione creditizia e contabile dell’azienda locale presso cui si opera, ma per quanto riguarda i lavoratori pubblici si tratta di un’eventualità remota. I lavoratori a tempo determinato possono richiedere un prestito con cessione del quinto, ma il periodo di ammortamento deve terminare prima del contratto.

A quanto ammonta il prestito massimo

La legge italiana prevede delle regole specifiche per quanto riguarda questo tipo di finanziamento. Oltre a non poter superare il 20% dello stipendio, o pensione, netto mensile, il periodo di ammortamento non può prolungarsi oltre i 10 anni, per un totale di 120 rate. Va da sé che l’ammontare dello stipendio medio fissa un tetto massimo alla cifra richiedibile; che in ogni caso solitamente non può superare i 60.000/70.000 euro, questa cifra però dipende dall’istituto di credito a cui ci si rivolge. Le rate sono prefissate, visto che è fisso anche l’interesse annuo dovuto. Si deve comunque notare che dopo ver restituito almeno i 2/5 delle rate dovute è possibile richiedere un ulteriore prestito con cessione del quinto. Quindi la somma richiedibile raddoppia, fino a dover pagare fino a 2/5 della pensione o dello stipendio percepito.

Quanto costa un prestito con cessione del quinto

Come abbiamo detto i prestiti di questo tipo, soprattutto se richiesti dai dipendenti e pensionati pubblici, offrono interessi bassi, che invogliano a richiedere un finanziamento in questa forma. Si devono però considerare anche tutte le altre spese aggiuntive, tra cui le spese pe l’istruttoria, quelle eventuali per l’incasso della rata e in molti casi anche quelle necessarie per pagare l’assicurazione, che garantisce la banca in caso di morte o licenziamento del debitore.