Codice tributo 1841: cos’è e a cosa si riferisce?

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Il codice tributo 1841 è un codice della cedolare secca, assieme ai codici 1840 e 1842, che possono servire per chi ha degli immobili e deve pagare delle imposte. Ma il 1841 che cosa indica di preciso, rispetto agli altri due?

La cedolare secca

Prima di guardare da vicino questo codice tributo, è bene capire cos’è la cedolare secca. Essa è un pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, ed in più di un contratto di affitto si accenna ad essa, che permette di non pagare le imposte di registro e da bollo. Scegliere la cedolare secca significa rinunciare, per tutta la durata del contratto, l’aggiornamento del canone di locazione.

I proprietari di un immobile possono optare per la cedolare secca su unità immobiliare che appartengano alle categorie catastali A dalla 1 alla 11 (fatta eccezione per l’A10, che riguarda gli uffici privati). Si può esercitare anche questa cedolare anche per le unità abitative ubicate presso cooperative edilizie per la locazione oppure per degli enti che non hanno scopo di lucro.

A cosa serve il codice tributo 1841

Come molti altri codici tributo, il 1841 permette di documentare quali tasse sono state pagata, identificandole, e consentendo all’Agenzia delle Entrate di effettuare i dovuti controlli. Nello specifico, il codice 1841 fa riferimento a:

  • versamenti delle imposte sostitutive dell’Irpef, in una sola soluzione;

  • versamenti della seconda rata dell’imposta sostitutiva.

La somma che si paga nella seconda dell’imposta, con questo codice, sostituisce il pagamento dell’Irpef, e l’Agenzia delle Entrate potrà percepire solo il 10 % dell’imposta del reddito. Solitamente si usa nei contratti di affitto che durano tre anni (con una proroga di due) o in contratti transitori, per gli studenti o lavoratori.

L’imposta sostitutiva da versare, viene calcolata sulla base imponibile. Se il locatore non ha percepito dei canoni mensili dal suo inquilino, non può calcolare il reddito annuo, ma con la cedolare si può pagare posticipatamene.

Come si deve usare il codice 1841

Questo codice si usa se l’importo dell’imposta da versare è inferiore alla cifra di 51,64 euro, che si deve pagare in un’unica rata, oppure per pagare una seconda rata di acconto all’imposta sostitutiva dell’Irpef. Non si deve ricorrere a questo codice, se si deve versare ancora la prima rata di acconto (in quel caso si deve utilizzare il codice tributo 1840).

Nel modello F24, questo codice va inserito nel quadro “Contribuente”, nella sezione “Erario”, e nello specifico nella dicitura “Imposte Dirette – IVA, Ritenute alla Fonte, Altri Tributi e Interessi”. Il codice tributo 1841 va inserito nella prima delle cinque colonne in bianco, nella prima riga. La seconda colonna va lasciata in bianco, ma nella terza si deve indicare l’imposta del pagamento, e nella quarta si indica la cifra da versare. Anche la quinta non si deve compilare, a meno che non si abbia un credito presso l’Agenzia delle Entrate.