Codice tributo 1845: che cos’è e quando si usa

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Il codice tributo 1845 viene usato dai contribuenti per il versamento dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e le relative addizionali, per chi ha immobili ad uso abitativo o o locali congiunti all’abitazione. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

A cosa fa riferimento

Questo codice si riferisce al versamento dell’acconto per cedolare secca, ovvero la tassa alternativa all’Irpef, inserita nel 2011, per i proprietari di immobili e locali ad uso abitativi sottopo al 21 % di aliquota, che dal 2017 è arrivata al 10 % per gli immobili in locazione tramite contratto concordato. Il canone, tuttavia, può variare a seconda del Comune e dell’area in cui si trova.

Il versamento della cedolare avviene in due o tre rate, ovvero:

  • un acconto entro il 16 giugno, che si aggira attorno al 40 %;
  • il restante 60 % entro il 30 novembre.

L’acconto, tuttavia, non è obbligatorio per tutti. Se nell’esercizio precedente, si è versata un’imposta complessiva che andava al di sopra dei 52, questo acconto non è obbligatorio. Ma è possibile rateizzare in tre rata se l’imposta supera i 257,72 euro. Per il saldo definitivo, si usa il codice tributo 1846.

La cedolare secca è vantaggiosa per i proprietari di immobili con redditi medio-alti, che evitano ulteriori gravi dall’imposizione Irpef, più onerosa.

Come inserirlo nel modello F24

Anche questo codice, come molto altri, va inserito nell’Erario, all’interno del modello F24, alle “Imposte Dirette – IVA – Ritenute alla Fonte – Altri Tributi e Interessi“.

Di questa sezione, il contribuente dovrebbe compilare solo le colonne che riguardano il codice tributo, l’anno di riferimento, la rateazione e gli importi a debito e a credito, ed una volta aggiunti anche gli altri codici, si trova calcolare il saldo Totale A – B.