Come diventare istruttore di guida: ecco come aprire la propria scuola guida

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Negli ultimi anni sono sempre più le persone che desiderano intraprendere la carriera di istruttore di guida, affascinate dalla possibilità di insegnare una materia importante come quella della sicurezza stradale e di aiutare gli allievi ad acquisire una competenza fondamentale. Secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, negli ultimi 5 anni il numero di istruttori di guida attivi in Italia è aumentato del 15%, passando da circa 26.000 del 2017 agli oltre 30.000 attuali. Un trend in continua ascesa che testimonia il crescente successo di questa professione.

Diventare istruttore rappresenta indubbiamente una scelta gratificante dal punto di vista umano, per la possibilità di trasmettere conoscenze preziose e guidare i più giovani verso una maggiore consapevolezza stradale. Così come tutti i liberi professionisti, anche gli istruttori di guida devono adempiere a una serie di obblighi fiscali e amministrativi, come l’emissione e conservazione della fatturazione elettronica.

Proprio per supportare gli istruttori nello svolgimento di queste incombenze burocratiche, risulta molto utile avvalersi di un servizio affidabile come quello offerto da FatturaPRO.click https://fatturapro.click/, una completa piattaforma per la fatturazione elettronica B2B e B2C.

Con pochi click è possibile generare, inviare e archiviare le fatture in modo automatico e regolare, in piena compliance con le normative fiscali. Il servizio inoltre include la conservazione digitale dei documenti per 10 anni. Grazie a soluzioni digitali come queste, anche gli istruttori di guida possono gestire agevolmente gli aspetti amministrativi della professione, dedicando maggiore tempo ed energie all’attività formativa verso i propri allievi.

Come diventare istruttore di guida: i corsi abilitanti e le certificazioni riconosciute a livello nazionale

Come diventare istruttore di guida? Una domanda che in molti si pongono visto il successo della professione negli anni. Per poterla svolgere è necessario conseguire un’abilitazione rilasciata dalla Motorizzazione Civile ai sensi dell’art. 122 del Codice della Strada. Il percorso previsto prevede il superamento di alcune certificazioni nazionali.

Il primo step formativo riguarda il conseguimento del diploma di istruttore di teoria (DIT). Esso può essere ottenuto attraverso la frequenza di un corso teorico-pratico presso le autoscuole abilitate oppure mediante il superamento di un esame presso la Motorizzazione. Il corso DIT ha una durata di 150 ore ed affronta diverse materie quali il codice della strada, la psicologia della guida, la pedagogia, le principali nozioni meccaniche.

Superato l’esame finale, lo studente ottiene l’attestato di DIT. Tale certificazione ha validità quinquennale ed è propedeutica al conseguimento del diploma di istruttore di guida (CDI). Il CDI è rilasciato dopo aver frequentato un corso teorico-pratico della durata minima di 150 ore effettuato presso le autoscuole o le scuole guida abilitate. Il programma formativo comprende, oltre ad aggiornamenti sugli argomenti affrontati nel DIT, nozioni sulle tecniche didattiche ed esercitazioni pratiche di guida.

Al termine del percorso è previsto un nuovo esame finale presso la Commissione tecnica territoriale della Motorizzazione Civile. In caso di esito positivo, viene rilasciato l’attestato di CDI, consentendo di esercitare ufficialmente la professione di istruttore di guida. Tale abilitazione va rinnovata ogni 10 anni superando un corso di aggiornamento professionale.

Rispettare questo iter formativo riconosciuto a livello nazionale è fondamentale per potersi qualificare come istruttore abilitato secondo le normative vigenti. Solo così è possibile svolgere in modo professionale un’attività importante come l’insegnamento della guida sicura.

Diventare istruttore di guida: i regimi di tassazione e gli obblighi di fatturazione

Una volta conseguita l’abilitazione di istruttore di guida, è importante comprendere il quadro normativo fiscale relativo all’attività professionale. Come istruttore di guida si può scegliere di operare come lavoratore autonomo iscritti al Regime Forfettario, oppure come lavoratore dipendente di un’autoscuola.

Nel primo caso, ricorrendo i requisiti previsti, è possibile beneficiare di un’imposizione sostitutiva IRPEF al 15% su un reddito annuo non superiore a 85.000 euro. L’istruttore forfettario dovrà emettere fattura elettronica B2B nei confronti delle autoscuole committenti.

Operando invece con contratto di lavoro dipendente, l’istruttore sarà soggetto alla normale tassazione IRPEF progressiva e non dovrà emettere fatture. A prescindere dal regime applicato, come previsto dalla Legge n.44 del 1999, l’istruttore di guida rientra comunque tra i soggetti obbligati all’emissione e conservazione digitale delle fatture attive e passive, da e verso altri professionisti o committenti privati. Comprendere le opportunità fiscali e rispettare gli iter normativi è indispensabile per diventare istruttore di guida in modo del tutto regolare.