Condizione sospensiva: quando vi si può ricorrere? Che effetti ha?

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Quando si ha a che fare con contratti, clausole e condizioni, non è sempre facile. Il linguaggio giuridico è spesso di difficile comprensione per i non addetti ai lavori, di conseguenza, è importante che, in caso di stipula di contratto, vi sia sempre una figura professionale in grado di affiancare il cliente e consigliarlo nelle scelte. Di seguito, una spiegazione sintetica e semplice su cos’è la condizione sospensiva, quando si può richiedere e cosa comporta.

Condizione sospensiva: quando vi si può ricorrere?

Quando all’interno di un contratto si legge il termine “condizione“, ecco che già si capisce che si sta facendo riferimento a un evento accidentale, a una situazione che modifica e può variare l’efficacia del contratto stipulato. La condizione, all’interno di un contratto, è prevista dall’articolo 1353 del codice civile, secondo cui “Le parti possono subordinare l’efficacia o la risoluzione del contratto o di un singolo patto a un avvenimento futuro e incerto“. Dunque, la condizione è proprio quel tipo di avvenimento che non è “sicuro” e che si deve attendere per procedere con la prosecuzione del contratto.

La condizione può essere sospensiva o risolutiva. La prima, cioè la condizione sospensiva rappresenta quella situazione secondo cui, il suo verificarsi o meno, può comportare la sospensione o l’accettazione del contratto in essere. Ad esempio, se un cittadino decide di acquistare un appartamento a condizione che gli venga rilasciato il permesso per poter apportare determinati lavori, la condizione sospensiva prevede che fino a che tale permesso non verrà emesso, il cittadino non è tenuto a procedere con l’acquisto dell’immobile. Dunque, la condizione sospensiva condiziona l’esito del contratto. Contrariamente alla condizione risolutiva, che comporta la cessazione dell’efficacia del contratto con il verificarsi di un determinato evento, oggetto della condizione. Il consiglio, prima di inserire la condizione sospensiva in un contratto, è quello di ponderare con attenzione l’evento futuro da cui dipenderà l’esito del contratto, definire il tempo entro cui tale condizione deve verificarsi, e stabilire cosa accade in entrambi i casi.

Condizione sospensiva: che effetti ha?

Quando si parla di effetti, si intendono ovviamente gli effetti giuridici, che sono diversi in base alla condizione a cui si fa riferimento. Ad esempio, nella condizione sospensiva gli effetti giuridici del contratto sono “sospesi” fino a che non si verifichi la condizione oggetto del contratto e, nel caso in cui questo non avvenga, il contratto non è mai produttivo di effetti, mentre nella condizione risolutiva il contratto è “subito” produttivo di effetti giuridici e smette di produrne al verificarsi della condizione.