Oggi tutti cerchiamo di ottimizzare i rendimenti. La scelta di aprire un conto corrente bancario e/o un conto di deposito talvolta viene effettuata in modo veloce e poco ragionato. La verità è che uno non vale l’altro! In questo articolo ti verranno mostrate le differenze tra conto corrente bancario e conto deposito. Finalmente troverai tutte le risposte alle tue domande.
Conto corrente bancario che cos’è e a cosa serve?
Il conto corrente bancario è definito strumento tecnico bancario di cui è proprietario un titolare chiamato correntista. Si tratta di uno strumento che permette di gestire, depositare, conservare e prelevare denaro. Si tratta di uno strumento molto diffuso, perché permette lo svolgimento di operazioni fondamentali, come l’accredito dello stipendio e della pensione. Permette il pagamento automatico delle utenze di base, della rata del mutuo e di altre spese ripetitive, addebitando il conto. I costi possono variare secondo l’utilizzo. Potrai richiedere un’offerta differente in base a:
- un conto con un canone fisso mese e/o anno a fronte di un certo numero di operazioni
- un conto cosi detto a consumo, dove si pagano le operazioni effettuate
- un conto con un canone fisso che include anche servizi accessori come la cassetta di sicurezza, l’assicurazione
I rendimenti sono legati al tasso d’interesse che ci viene riconosciuto sul capitale in giacenza sul conto. La tendenza delle banche è di remunerare poco il conto corrente, perché dovrebbe essere uno strumento per la gestione degli incassi e delle uscite. Il conto corrente bancario può essere aperto da chiunque, a patto che abbia compiuto i diciotto anni di età e che non sia segnalato nel libro dei protesi o oggetto di debiti falliti. Detto ciò, nel caso in cui volessi aprire un conto ti basterà portare con te la tua carta d’identità e il tuo codice fiscale.
Conto deposito: cos’è e quando utilizzarlo?
Il conto di deposito è invece un conto corrente bancario limitato nelle operazioni, ma con l’obiettivo di remunerare le giacenze che non utilizziamo. I costi di mantenimento sono minimi e talvolta raggiungono anche il tasso zero (come ad esempio il conto di deposito di Ingdirect). È proprio questa la caratteristica che ci fa capire la vera differenza che esiste tra i due conti. Il conto corrente ordinario deve essere utilizzato per la gestione delle nostre esigenze di pagamenti e incassi. Dovremo cercare di negoziare dei costi bassi sulle operazioni, in particolari quelle che sappiamo ripetitive. La priorità non è il tasso attivo che ci viene praticato, è più importante avere dei costi di tenuta conto minimi. Completamente diverso è l’approccio che dovremo avere nella gestione del conto di deposito, dove le operazioni accessorie non dovrebbero interessarci, perché il nostro obiettivo è quello di ottenere il maggior rendimento possibile per i nostri risparmi. Quindi il tasso applicato ed i costi collegati. Uno dei requisiti necessari per aprire un conto di questo tipo è che bisogna avere un conto corrente ordinario, da utilizzare in qualità di conto predefinito/di appoggio. Come per il conto corrente bancario, il richiedente dovrà avere almeno diciotto anni di età. Nel caso in cui la persona richiedente sia minorenne si potrà aprire un libretto di risparmio a patto che chi esercita la patria potestà sul minore dia il consenso.
Per concludere, la scelta di un conto è legata alle nostre principali esigenze da soddisfare. Il consiglio maggiore è quello di evitare le soluzioni miste che in genere si rivelano più penalizzanti, ma sopratutto di fare sempre attenzione e valutare la scelta che fa al caso tuo. Nel caso in cui fossi incerto e dubbioso sul da farsi, il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un professionista che saprà valutare il tuo caso specifico consigliandoti al meglio.