Danni biologici INAIL: ecco a cosa si riferisce e a quanto ammonta l’indennizzo

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Non è sempre semplice identificare il concetto di danno biologico, così come può non essere semplice quantificarlo. Partiamo dal principio, e cerchiamo di dare una spiegazione al danno biologico da infortunio sul lavoro. Con questo termine, si indicano i rischi ai quali un lavoratore può andare incontro durante lo svolgimento della sua attività lavorativa. Visto che il lavoratore deve essere tutelato, il datore di lavoro deve obbligatoriamente assicurare i dipendenti della propria attività, presso l’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Ovviamente, nel caso in cui entri in gioco l’eventualità di un danno biologico da infortunio sul lavoro, dove con esso si intende una lesione all’integrità psicofisica della persona, a cui ne consegue un risarcimento, questo deve essere valutato da un medico legale. Vediamo insieme alcuni dettagli riguardanti i danni biologici INAIL.

Danni biologici INAIL: ecco a cosa si riferisce

Il danno biologico causato durante lo svolgimento dell’attività lavorativa è possibile identificarlo all’interno della tabella INAIL. In quanto, tutti i lavoratori devono essere iscritti dai propri datori di lavoro, proprio presso l’Inail. La nuova tabella è stata introdotta dal D.M. 45/2019, il quale ha sostituito il precedente decreto del 2000 (D.M. 12 luglio 2000). A differenza della precedente, finalmente, viene eliminata la distinzione tra uomini e donne e gli indennizzi saranno gli stessi. Inoltre, è stato introdotto un aumento del 40% degli indennizzi rispetto agli importi precedentemente previsti. Grazie a questa tabella, sarà possibile determinare, non solo la presenza del danno biologico, ma anche l’eventuale risarcimento, che potrà avvenire sia sotto forma di capitale o di rendita, che sulla base della percentuale di invalidità.

Danni biologici INAIL: ecco a quanto ammonta l’indennizzo

Il risarcimento relativo al danno biologico da infortunio sul lavoro varia in base a una serie di fattori. Ad esempio, aumenterà in proporzione alla gravità di danno riportato dal lavoratore e alla percentuale di invalidità, così come aumenterà in base all’età, cioè più giovane è il lavoratore “danneggiato” e maggiore sarà l’indennizzo. L’invalidità può essere permanente, cioè quando al lavoratore verrà riscontrato un cambiamento della qualità della vita, rispetto a quella di prima, dunque, il soggetto si vede ridurre il proprio stato di salute, rispetto a come viveva prima. A questo punto, al lavoratore verrà constatata una invalidità che può andare dall’1% al 100%. Mentre, nel caso di invalidità temporanea, il lavoratore subisce una variazione, in negativo, della sua salute, per un periodo di tempo limitato. L’invalidità temporanea si divide a sua volte in totale e parziale. Nel primo caso, il lavoratore non può svolgere alcun tipo di attività quotidiana per tutto l’arco di tempo indicato, nel secondo caso, invece, l’impedimento è relativo solo al compimento di alcune azioni. Per ottenere il riconoscimento del danno biologico è necessario rivolgersi a un medico legale per confermare i danni riportati e stendere un rapporto delle conseguenze, che possono essere, appunto, temporanee o permanenti.

Danni biologici INAIL: come vengono risarciti

Una volta che il medico legale ha accertato il danno biologico e la sua entità, l’indennizzo, se superiore ai 1000 euro, verrà erogato con un accredito sul conto corrente bancario o postale o sul libretto di deposito intestato al soggetto. In caso di importi inferiori ai 1000 euro, il pagamento avverrà attraverso un vaglia postale non trasferibile, sempre intestato al soggetto, oppure con pagamento in contanti presso uno sportello bancario o postale.