Fallimento bancario: quando viene dichiarato e cosa prevede la legge

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Si sente spesso parlare di fallimento bancario, ma cosa accade quando viene dichiarato? Ecco tutti i punti fondamentali da conoscere in merito.

Fallimento bancario – Perché e quando viene dichiarato

La parola stessa si sente spesso ai telegiornali creando non poco panico a tutti i contribuenti che sono coinvolti. In un mercato attuale mutevole è oramai prassi che alcune banche possano fallire esattamente come accade che il Governo preveda un salvataggio in extremis al fine di evitare il disastro più completo.

Ma nel caso in cui, al contrario, venga dichiarato il fallimento dell’Istituto Bancario i clienti dovrebbero essere tutelati e per questo motivo non si dovrebbero preoccupare. Un discorso differente invece per azionisti e obbligazionisti che si vedranno direttamente coinvolti da quanto accade all’interno del sistema bancario.

È bene sempre avere una consapevolezza tale da conoscere i rischi – soprattutto in questo periodo di grande dubbio e crisi – ed essere consci del fatto che un Istituto Bancario possa fallire da un giorno all’altro. In merito a questo è fondamentale avere tutte le informazioni in merito alla solidità patrimoniale ancora prima di aprire un conto.

Facendo un piccolo esempio pratico, Istituti come Banca Marche, Carichieti, Cariferrara e Banca Etruria hanno dovuto dichiarare fallimento nel momento in cui ci sono state situazioni allo stallo come creditori non solvibili, perdite di tanti zeri e alcune azioni non previste e in alcuni casi azzardate. Nel momento in cui è nata la necessità di un salvataggio, il Governo si è mosso con un decreto ad hoc e costituendo banche nuove che sono state messe all’asta massimizzando proprio il fondo di Risoluzione.

Un fondo molto importante sul tema perché è atto per le banche nuove che nascono da istituti che sono falliti ed è direttamente finanziato indirettamente da altre banche. Fondamentale per ogni istituto che possa trovarsi nella situazione di fallimento da un giorno all’altro.

Fallimento bancario – che cos’è il Bail In

In una situazione delicata come quella del fallimento bancario entra in scena il Bail In ovvero il prelievo forzato dedito a ricapitalizzare i fondi e uscire dalla profonda crisi, tutelando così creditori e Istituto stesso. Un salva banca interno dove si vanno a prendere tutti i soldi che sono a disposizione sino all’azzeramento totale. La legge lo prevede e consente questa manovra attingendo direttamente dal capitale di tutti i risparmiatori sino a quando non sarà pronta a rimettersi sul mercato.

Se il Bail Out si considera un aiuto da terze parti – come il Governo – questo invece prevede un aiuto interno che intacca i risparmi di tutti i consumatori e le aziende che hanno un conto presso quell’istituto. Ma non tutti, infatti si attinge da depositi che sono superiori ai 100 mila euro, come dettato dalla legge in vigore dal 2016 con recepimento della direttiva europea per la BRRD.

Nonostante non siano coinvolti tutti quanti i risparmiatori, la manovra è gravosa per tutte le persone che hanno un conto superiore di 100 mila euro. Chi possiede un capitale inferiore è protetto dal Fondo di Garanzia dei depositi, atto a controllare le somme versate all’interno di conti correnti bancari con esclusione di beni in cassetta di sicurezza, debiti e titoli.