Nella loro definizione più comune acquistare delle obbligazioni significa prestare dei soldi ad una società o un ente. L’acquirente ha diritto, ad una data specifica, di ottenere oltre alla somma prestata anche gli interessi maturati nel tempo. Le obbligazioni perpetue entrano in vigore nel 2004 con la riforma Vietti.
Trattasi di obbligazioni senza scadenza e senza il rimborso finale del capitale che, tuttavia, assicurano il pagamento di un tasso di interesse fisso indeterminato, in genere più alto della media di mercato.
Le obbligazioni perpetue possono essere scambiate, acquistate e vendute alle condizioni del mercato in quel dato momento; la variabilità del prezzo dipenderà dall’andamento dei tassi.
Per loro natura, essendo senza rimborso e senza scadenza, appaiono più simili alle azioni, pur se viene sempre assicurato il pagamento di una cedola. Per tale motivo appaiono un ibrido tra un’obbligazione comune e una azione.
Il pagamento degli interessi dopo un certo lasso di tempo, solitamente grazie alle clausole inserite sul contratto può, tuttavia, essere interrotto in quanto il cliente può decidere di rimborsare l’acquirente: questo mediamente avviene dopo cinque o dieci anni.
Quanto rendono le obbligazioni perpetue?
A causa e grazie al rischio intimamente collegato al profitto, le obbligazioni perpetue rendono molto. Esse, infatti, danno all’obbligazionista la possibilità di ottenere maggiori guadagni rispetto ai tassi di mercato. Tuttavia sempre considerando che il prezzo è influenzato dal tasso e dalla prospettive future dell’emittente.
Quando conviene investire.
Le obbligazioni perpetue sono un investimento rischioso, adatto ai “portafogli” più coraggiosi. Questo perché, nonostante gli interessi siano più elevati della media del mercato, il rischio di non tornare in possesso del capitale investito e degli interessi è molto alto.
I vantaggi principali delle obbligazioni perpetue sono la loro prevedibilità giacché i rendimenti sono maggiormente ipotizzabili in quanto fissi e la minore volatilità in quanto la variazione del prezzo è inferiore rispetto al cambiamento delle condizioni.
Se si vuole investire in obbligazioni perpetue è necessario, innanzitutto, cercare un istituto di credito che abbia una buona reputazione sul lato dividendi. Bisogna, inoltre, evitare rating troppo bassi. Questo perché la cedola può essere cancellata nel caso di mancata distribuzione del dividendo e di esercizio in perdita e il capitale può non essere rimborsato se gli indici patrimoniali scendono sotto un certo livello.
Gli svantaggi delle obbligazioni perpetue
Il rischio principale è, come già affermato, la fluttuazione del prezzo giacché nessun investitore terrà le obbligazioni fino alla scadenza e se il prezzo di vendita sarà inferiore a quello di acquisto l’obbligazionista perderà i soldi. Non essendoci un rimborso a scadenza è necessario, per vendere l’obbligazione, cercare sul mercato altri compratori. Nel fare ciò si corre, anche, il rischio che l’emittente decida, in determinate condizioni, di sospendere il pagamento della cedola.
In caso di fallimento dell’emittente, inoltre, l’obbligazionista verrà rimborsato solo quando lo saranno tutti gli altri creditori prima di lui.
Solitamente a causa dei tanti rischio connessi all’acquisto delle obbligazioni perpetue chi decide di acquistarle è principalmente “l’investitore cassettista” ovvero colui che cerca un investimento a lungo termine e prodotti finanziari illiquidi.