Il ferro è uno dei metalli più usati da sempre, che si ritrovano anche nella propria quotidianità. Ma quanto costa, effettivamente, questo metallo? C’è differenza tra ferro vecchio e nuovo? Quali sono le sue quotazioni?
Le caratteristiche e i metodi di estrazioni
Questo metallo è uno dei più estratti ed usati al mondo (costituisce il 34 % del pianeta). Sulla tavola chimica degli elementi viene identificato con il numero 26 e la sigla Fe. Esso è composto da quattro isotopi naturali stabili e nella metallurgia viene impiegato per realizzare la ghisa e l’acciaio.
Allo stato puro, si estrae in zone vicini alla crosta terrestre, assieme ad altri elementi, come i carbonati e i silicati. Tra i primi dieci paesi al mondo che li producono, si possono includere, nell’ordine che segue (dal primo al decimo): la Cina, l’Australia, il Brasile, l’india, la Russia, l’Ucraina, il Sud Africa, gli Stati Uniti, l’Iran e il Canada.
Vista la sua gran disponibilità naturale, è un metallo che si acquista anche a prezzi bassi, anche per quanto riguarda la produzione, usato principalmente per le sue proprietà magnetiche (allo stato puro), nelle leghe per costruire navi, auto ed elementi per le costruzioni edili, e per la produzione artigianale. In quest’ultimo caso, viene usato quello comune (o dolce), che ha una quantità di carbonio inferiore allo 0,5 %.
Il prezzo
Come per tutte le altre materie prime, i prezzi e le quotazioni del ferro si possono esaminare tramite dei grafici pubblicati su giornali o siti di economia e finanza. Generalmente, il prezzo del ferro subisce un calo all’inizio dell’anno, ma si incrementa successivamente. Attualmente, il prezzo si aggira attorno ai 22,60 euro al quintale, e quindi al chilo dovrebbe costare 0,226 euro.
Se il ferro è usato, delle ditte specializzate lo acquistano attorno a un decimo della quotazione. Quindi, il suo prezzo può aggirarsi attorno ai 200 euro a tonnellata, ma bisogna considerare anche la sua purezza.
Come smaltire e/o vendere il ferro
Chi vuole smaltire del ferro deve necessariamente rivolgersi alle aziende specializzate già citate, in modo che queste ultime possano riutilizzarlo oppure rottamarlo, a seconda del tipo. Da vecchi elettrodomestici, ad esempio, si possono estrarre delle parti in ferro da poter riusare.
Sembra superfluo aggiungere che è a queste ditte che si può rivendere il ferro usato, anche se non ci si guadagna come con l’oro e l’argento, ma è necessario per smaltirli nella maniera corretta, in quanto i rifiuti di ferro possono contaminare l’ambiente, soprattutto le falde acquifere, inquinando così l’acqua.