Qual’è il valore del rame al kg?

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Il rame, conosciuto anche come “oro rosso”, è uno dei metalli più usati dall’umanità, fin dai tempi più remoti. Impiegato per i più diversi utilizzi, come tutte le materie prime viene quotato, ma qual’è il suo valore al kg? Acquistarlo conviene oppure no?

Dove si trova e come si usa

Prima di investire in una materia prima come i metalli, è bene informarsi non solo sul suo effettivo valore, ma anche sulla sua reperibilità e le sue applicazioni, per avere in mente un quadro più ampio.

Il rame, si trova principalmente in miniere situate in America, in Australia, in Indonesia, in Papua Nuova Guinea, in Zambia ed in diversi paesi dell’Europa dell’Est. In Italia, è presente in piccole quantità, ma per lo più in tutto il territorio, soprattutto nella miniera di Caporciano (Toscana) e Predoi (Trentino Alto Adige). Tra le principali compagnie che producono rame, sono incluse la Codelco, la Freeport Mcmoran, la Glencore, la BHP Billiton, la Southern Copper e la Rio Tinto.

Questo metallo viene impiegato in vari settori, dall’elettrotecnica all’elettronica, dall’architettura all’artigianato. Lo si usa, più comunemente, per cavi elettrici, fili, tubature, maniglie, tetti, gronde, leghe per il conio delle monete, padelle, pentole, strumenti musicali, opere artistiche, etc.

In linea generale, non è dannoso per la salute, e nemmeno per l’ambiente, ma l’Unione Europea ha emanato delle direttive per limitarne l’uso in campo agricolo, perché se si ammassa nel suolo, può alterare l’equilibrio della microfauna. In soggetti particolarmente sensibili, può causare reazioni allergiche.

E’ bene, quando si valuta il prezzo di questo metallo, fare una distinzione tra il rame vergine ed il rame usato. Il primo, è il metallo puro al 100 %, privo di qualunque altro metallo o elemento, mentre il secondo tipo è già stato utilizzato in alcune lavorazioni, ma si può comunque recuperare per rimetterlo sul mercato.

Il costo del rame

I costi del rame sono variabili, ma quello puro può arrivare, in media, a otto euro al kg, mentre quello di una minora qualità un euro al kg. Negli ultimi anni, le sue quotazioni hanno avuto delle oscillazioni negative, ma nel 2017 il valore è aumentato del 30 % rispetto agli anni precedenti.

Le quotazioni del rame si basano sulla condizione del suddetto metallo: se si ossida, si deteriora o si sporca, il valore inevitabilmente scende. Chi vuole rivendere del rame usato, può rivolgersi a ditte specializzate, che a loro volta lo riciclano.

Investire in rame può essere un’attività redditizia, perché le sue quote sono relativamente stabili, si estrae a livello globale, e può essere utilizzato sia puro che riciclato o inserito in altre leghe. Certo, i rischi di perdita ci sono sempre, visto che i suoi prezzi sono volatili e non si può prevedere fra dieci o vent’anni come verrà quotato.

Purtroppo, proprio perché è un investimento remunerativo, non è insolito sentire di furti di rame, soprattutto nelle aziende edilizie, nei cantieri e presso le stazioni ferroviarie. Sul mercato nero, è stato stimato che il rame può essere venduto fino a dieci euro e mai a meno di sette.