Rinnovare il contratto di locazione non è un’operazione difficile, né per chi ha affittato il locale né per il proprietario, ma occorre aver chiaro in mente per quale tipo di rinnovo si vuole optare, seguendo bene l’iter previsto.
La tipologia di contratti
Le prime tre tipologie di contratto a cui si può volgere lo sguardo sono: il contratto ordinario a canone libero (4+4), il contratto transitorio ed il contratto di locazione convenzionato o a canone concordato.
Il contratto ordinario a canone libero (4+4), che ha un autonomia contrattuale limitata, della durata minima di quattro anni, e dai canoni stabiliti da entrambe le parti. Il contratto prevede una affitto di quattro anni, che sei mesi prima può essere rinnovato o disdetto, e nel primo caso si può rinnovare il contratto di altri quattro anni, per un totale di otto. Se vi è inerzia sia da parte del locatario e dell’affittuario, le norme prevedono che il rinnovo del contratto sia automatico.
Il contratto transitorio, invece, dura da un mese fino a diciotto, ed una volta trascorso il tempo stabilito nel concordato tra le parti, se non vi è una richiesta di rinnovo da nessuna delle due parti, si può definire nullo terminato tempo previsto. Se si desidera rinnovarlo, la parte o entrambe le parti che lo richiedono dovranno confermare l’interesse di rinnovare la locazione, sempre tramite lettera, prima della scadenza dei termini stabiliti. Il canone per questo tipo di contratto, è definito in base agli accordi territoriali.
Il contratto di locazione convenzionato o a canone concordato, dura tre anni con un possibile rinnovo di due, ed il rinnovo deve essere sempre concordato da tutte e due le parti. Per ulteriori rinnovi si dovranno seguire altre procedure.
In questo caso il canone deve essere calcolato in base a diversi parametri, che riguardano le caratteristiche dell’immobile: dove è situato, le sue dimensioni, etc.
Contratti per studenti e a comodato d’uso
Ai tre contratti citati, ve ne sono due tipologie indirizzate ad alcune categorie di affittuari, come il contratto per gli studenti, che può durare da un minimo di sei ad un massimo di trentasei, e può essere sottoscritto da uno o più studenti universitari o di altri istituti, che siano fuori sede. Ovviamente, questo contratto è valido per gli studenti delle università che si trovano nel medesimo comune dell’immobile.
Il contratto a comodato d’uso si effettua quanto un proprietario consegna un immobile ad una persona, per un uso o un tempo determinato, con l’obbligo di restituirlo nei tempi e nelle modalità previste. E’ sostanzialmente gratuito, ma vi può essere verso un deposito cauzionale, se espresso da una clausola del contratto.
Come si esegue il rinnovo
Quale sia la tipologia di contratto scelta, se si desidera rinnovarlo, è necessario comunicarlo al proprietario tramite i termini previsti dal contratto. Vanno, inoltre, presentati i modelli RLI e il modello F24, all’Agenzia delle Entrate, dove si specifica il tipo di contratto di cui si usufruisce.
Tra i vari documenti da presentare, per il rinnovo, oltre alla richiesta, nella maggior parte dei casi non viene richieste di nuovo la documentazione presentata alla stipulazione del contratto.