Scadenza esterometro: che cos’è? Come funziona?

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L’esterometro è la nuova comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere di cessione di beni e prestazioni di servizi effettuati e ricevute verso e da soggetti stranieri. Ma cosa riporta esattamente? Come funziona? E come inviare i dati via e-mail.

Che cosa si indica nell’esterometro

Chi possiede una partita IVA, saprà che l’esterometro fa riferimento alle fatture emesse e ricevute, da e verso soggetti che non risiedono in Italia. Le operazioni con l’estero non hanno una fatturazione elettronica, ma ciò comporta una comunicazione con l’esterometro, obbligatoriamente.

L’esterometro comprende delle operazioni, come le fatture emesse verso gli operatori non stabili, ma che si trovano comunque in Italia, e fatture ricevute da questi soggetti, emessi verso altri, ovvero soggetti extra europei.

Nell’esterometro vanno indicati dati inerenti a fatture e ricevute per acquisti di merce, fornite da soggetti comunitari o extraeuropei. Queste fatture sono emesse per via elettronica, e in questo caso vi si riporta il codice destinatario SdI. Vanno anche comunicati:

  • dati del prestatore e del cessionario;
  • la data della fattura (quella di emissione) e la registrazione (ovvero la fattura d’acquisto);
  • il numero del documento di acquisto o di vendita;
  • l’imponibile e l’aliquota IVA, alla quale va applicata la tipologia di operazione.

Come ed entro quando inviare l’esterometro

L’esterometro va inviato all‘Agenzia delle Entrate, per via elettronica, entrano nel portale delle “Fatture e Corrispettivi” presente sul sito. Per sapere le date di scadenza, è bene controllare anch’esse sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per il 2020, le scadenze previste per inviare l’esterometro sono:

  • il 30 aprile, nel quale vanno indicate le fatture di gennaio, febbraio e marzo;
  • il 31 luglio, per i mesi di aprile, maggio e giugno;
  • il 2 novembre, per le operazione di luglio, agosto e settembre;
  • il 1° febbraio 2021, per l’ottobre, il novembre e il dicembre del 2020.

Come per altre comunicazioni inerenti il fisco, anche questa è soggetta a sanzioni, se viene comunicata in ritardo, omessa o sono presenti dati sbagliati. La legge prevede che in caso di ritardo la multa sia pari a due euro per ogni singola fattura, con un massimo di mille euro a trimestre. Se vengono commessi errori, bisognerà inviare di nuovo l’esterometro entro una quindicina di giorni, altrimenti si pagherà un euro per ogni singola fattura. Ad esso, tuttavia, non si applica il cumulo giuridico, ovvero il cumulo materiale delle sanzioni.