Il prestito vitalizio ipotecario è un tipo di finanziamento indirizzato a chi ha dai sessant’anni in più e possiede un immobile. La cifra elargita è, in sostanza, garantita dall’immobile stesso, che viene ipotecato. Ma come funziona questo prestito? Quanto può durare?
Come funziona
Questo prestito è stato introdotto nelle legge 44 del 20215, è permette a chi ha dai sessant’anni in poi e un immobile di ottenere un mutuo, garantendo il suddetto immobile, senza venderlo o rifarsi su altri beni, ed esso rimane di sua proprietà. Questo prestito può durare fino alla morte di chi stipula il mutuo, e a quel punto gli eredi possono decidere se riscattarlo o cederlo all’istituto di credito in modo di venderlo, per ricoprire il debito, e se il ricavato è superiore a quest’ultimo, gli eredi del mutuante possono ottenere la somma restante. La decisione, comunque, deve essere comunicata da parte degli eredi entro un anno dalla morte di chi ha richiesto il mutuo.
A richiedere il vitalizio ipotecario possono essere solo i proprietari di immobili, e se questi sono sposati o convivono da cinque anni, condividendo la casa o l’appartamento in questione, il contratto dovrà essere sottoscritto anche dal partner. In questo caso, almeno dei due deve avere sempre sessant’anni, anche se l’immobile è intestato solo ad uno dei due, ed il mutuo può durare fino alla fine della vita di entrambi.
A quanto può ammontare la somma e come richiederlo
L’importo che si può ottenere con il prestito vitalizio ipotecario, può ammontare fino 15 % del valore di mercato della chiesa, se chi lo richiede ha un età vicino ai sessanta ed esso può arrivare circa al 50 %, se è sulla soglia dei novant’anni. A stabilire il valore di una proprietà è sempre un perito.
Essendo un prestito non finalizzato, chi lo richiede non deve giustificare perché desidera richiederlo, ma oltre ai requisiti già citati, la proprietà in questione non deve essere già ipotecata. Alla banca andranno presentati alcuni documenti, ovvero un documento d’identità valido, un codice fiscale, lo stato di famiglia, un certificato contestuale o cumulativo ed una relazione notarile preliminare.
Questo tipo di finanziamento prevede anche delle agevolazioni fiscali, come il fatto che si esenti dal pagare imposte di bolle, di registro, etc, e ci sono esenzioni anche per quanto riguardano delle concessioni governative.
Il rimborso su questo prestito può avvenire senza o con capitalizzazione. Senza capitalizzazione, il soggetto deve restituire il mutuo con gli interessi prima della morte, e gli eredi dovranno restituire poi solo il capitale. In caso contrario, gli erede dovranno pagare il capitale in una soluzione unica, sempre entro un anno dal decesso del parente. In accordo con la banca, è anche possibile vendere l’immobile prima della fine del contratto, per restituire il prestito.