Codici tributo: a che servono? Quando si usano?

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Chi compila (o a comunque a che fare) con il modello F24 o il modello F23, si sarà sicuramente imbattuto nei codici tributo, che permettono di indicare i versamenti tributali. Ma quando e come si usano?

Chi stabilisce i codici tributo e a che servono?

I codici tributo vengono stabiliti, modificati o cancellati dall’Agenzia delle Entrate, e si devono inserire nel Modello F24 per pagare i vari tributi, ed è con essi che si possono identificare anche le tipologie di versamento. Anche per il Modello F23 ci sono dei specifici codici tributo e tutti si possono trovare nel sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o dell’INPS.

I principali codici tributo riguardano l’IRPEF, l’addizione Regionale IRPEF, l’IRES, l’IRAP, le cedolari secche, le imposte sostitutive per il regime di vantaggio, le imposte sostitutive per il regime forfetario, le imposte sul valore degli immobili (anche quelli situati all’estero), l’IVA e le imposte sul valore delle attività finanziarie all’estero. Ci sono, poi, delle sigle per indicare la tipologia di versamento, come il DM10 per i contributi INPS dipendenti o il C10 per i contributi INPS collaboratori coordinati e continuativi iscritti alla Gestione.

Ci sono, naturalmente, anche dei codici tributi per i versamenti IMU e Tasi, che indicano sia l’imposta che la tipologia del versamento, da dei numeri che vanno dal 3912 al 3996.

Che succede se si trascrive il codice tributo errato?

Può accedere, naturalmente, di sbagliare il codice tributo sul modello F24, e per farlo si può correggerlo online o per via cartacea, mandando un e-mail o una raccomandata all’Agenzia delle Entrate.

Nel caso che non ci si accorga dell’errore, ci sono delle sanzioni da pagare, che può variare dai 100 ai 500 euro. A seconda dei tempi in cui si versa questa sanzione, la somma può aumentare dai quindici ai tre mesi di ritardo.

Per qualsiasi chiarimento o dubbio, quindi, è meglio rivolgersi all’Agenzia delle Entrate oppure al proprio commercialista. Al codice tributo, nel Modello F24, vanno anche affiancati il codice della Regione, l’anno di riferimento e la somma da versare.