Molti investitori in tempi di crisi perdono il denaro che avevano impegnato in azioni, valute od obbligazioni. Per questo motivo vanno alla ricerca di quali azioni sono migliori per recuperare i soldi perduti, magari investendo in titoli che durante i tempi di crisi fruttano di più.
Anche chi non ha mai fatto un’azione del genere può cominciare durante un momento di recessione, sa sa dove puntare il suo denaro.
Le quote in borsa si abbassano drasticamente, permettendo a tutti di acquistare azioni a costi contenuti, per poi sfruttare un veloce recupero degli indici. Ovviamente questa operazione non è scontata, bisogna fare le giuste previsioni onde evitare di scendere ancora di più invece di risalire.
Investimenti a lungo termine e risparmi
Chi ha già degli investimenti a lungo termine, non dovrebbe assolutamente toccare i propri risparmi, anche se in questo momento stanno perdendo. In ottica di lungo tempo, esiste sempre una situazione di recupero dopo un certo periodo di tempo (che può essere di anni), dunque se non si ha necessità di svincolare il patrimonio, tanto vale lasciarlo lì dov’è.
La regola principale sembra essere quella di agire a sangue freddo, senza lasciarsi prendere da impulsi come ansia e paura. Seguendo le direttive del famosissimo Value Investor, Warren Buffett, bisogna essere cauti quando tutti comprano, e avidi quando tutti gli altri non hanno il coraggio di agire.
Come già detto non è una regola ferrea, perché è già capitato di vedere una doppia discesa consecutiva (ci fossero “ricette” sicure, non si parlerebbe più di rischi) e il tempo di ripresa non è quantificabile.
Prima di partire con la scelta delle azioni da comprare dunque, bisogna prepararsi emotivamente e, ovviamente anche intellettualmente, magari acquistando dei libri sul trading o seguendo qualche corso online. I risultati arrivano quando si è imparato a conoscere il mercato e dopo una serie di prove che ci hanno mostrato successo o fallimento. Una volta imparate le strategie, potremo davvero investire in maniera sicura e razionale, ottenendo gratificanti guadagni.
Nell’arco della storia è stato dimostrato come, nei periodi di crisi, moltissime aziende siano sottostimate rispetto alla loro reale solidità economica. E’ proprio su queste che bisogna investire per ottenere un alto guadagno in previsione del ritorno alla normalità. Nel 2008 e nel 2011, due momenti di grande recessione, moltissimi colossi sono stati momentaneamente svalutati rispetto alla loro reale forza e chi ha comprato nel momento di panico si è poi trovato con azioni di alto valore.
Ovviamente stiamo parlando di mercati Extra Europei, visto che l’Italia e l’Europa non navigano in acque economiche così splendide. Se non abbiamo abbastanza cash inoltre, possiamo optare per i famosi “piani di accumulo” ovvero uno scaglionamento mensile di acquisto delle azioni, che permetta di entrare nel mercato poco per volta ( e valutare nel frattempo l’andamento).
Regole generali
La prima regola è quella di tutelare il capitale il più possibile. E’ vero che gli investimenti a basso rischio, con capitale garantito, non promettono affatto lauti guadagni, anzi, spesso gli interessi vengono mangiati dalle tasse, ma se siamo pratici di trading è meglio non rischiare tutto.
Bisognerebbe dunque puntare a mantenere almeno il capitale, senza monitorare quotidianamente l’andamento. Infatti se la nostra scelta è buona o meno, lo sapremo solo ed esclusivamente dopo parecchi mesi, talvolta anni.
Se stai facendo diverse operazioni settimanalmente, valuta i risultati: se apri più operazioni in perdita fermati per qualche tempo.
Per i principianti è fondamentale valutare i costi di commissione, e partire con una cifra di capitale contenuta (massimo 5 mila euro) di modo che, se si dovesse perdere tutto, non si cada in rovina. Meglio aprire un conto a parte per queste transazioni. Se le cose vanno bene, incrementare man mano il capitale di base con delle aggiunte di denaro annuali. Si può impostare uno Stop Loss che garantisce meno perdite, ma anche meno guadagni, ma per chi comincia forse è meglio partire con cautela. Infine è consigliabile effettuare operazioni solo a mercato chiuso, per evitare coinvolgimenti emotivi.
Ultima regola, mantieni sempre un po’ di liquidità svincolata, utile per sistemare le operazioni qua e là.
Cifre da investire
Ovviamente le cifre dipendono dal budget di ognuno, ma è inutile fare trading se non si hanno almeno 5000 euro a disposizione. Chi compra e rivende azioni guadagnando, ha un budget minimo di 25000 euro, quindi, pur partendo dal basso, bisognerebbe puntare ad avere quella cifra per cominciare veramente a fare gli investitori con profitto.
E’ chiaro che i soldi che vogliamo usare non siano necessari alla nostra sopravvivenza e che non incidano sulla vita nostra e delle nostre famiglie! Sarebbe come comprare valangate di gratta e vinci quando non abbiamo neanche i soldi per pagare le bollette. Le mosse finanziarie devono essere fatte solo quando si ha una stabilità economica che ci permetta di dire “se perdo questa cifra, la mia vita non cambia”. Essendo il trading qualcosa di molto simile alla scommessa (anche se ha meccanismi più regolamentati), dobbiamo stare molto attenti a non farci prendere dalla “febbre del gioco”.
Azioni da comprare
Molto probabilmente chi punta sul discutissimo 5G vedrà il suo capitale salire. In questo momento, in cui era già stata prevista una recessione americana durante il 2020, la certezza è minata anche dalla pandemia globale. Restano comunque alcune aziende forti che difficilmente crolleranno del tutto, ma che a lungo andare recupereranno la loro potenza.
Tra queste ci sono Microsoft, Barrett Business Services, KAL CorporationAmerican First Multifamily, Copart,Pool Corporation, MarketAxess, Versum Materials, The Toro Company, Visa, The Home Depot, Estee Lauder, Magellan Midstream, General Holdings, Mc Donald’s, Procter&Gamble, Lockheed Martin Corporation, Nvr Inc, Coca cola, Floor & Decor Holding, Terreno Realty Co., Independence Realty Trust, Booz Allen, Zoetis e Waste Management.
Azioni da evitare (tendenzialmente)
Come già detto le previsioni 2020 hanno subito degli scossoni notevoli, ma ci sono alcuni colossi che apparentemente perderanno ancora punti, vuoi per questioni politiche e dei dazi.
Tra queste Fiat FCA ( in perenne ricerca di partners) Ali Baba (meglio Amazon) General Electric, Tesla (anche se alcuni confidano in una futura ripresa, è in perdita da un po’ di tempo) e Baidu.
Crisi e cause scatenanti
Ogni crisi può avere cause diverse, di cui bisogna necessariamente tenere conto. Siamo già passati attraverso grandi crolli come per esempio quello del 2008, ma la pandemia nel 2020 è tutt’altra cosa. Se nel primo caso stiamo parlando di un fattore economico interno, nel secondo si tratta di un attacco esterno e soprattutto globale. Quando avvengono crisi dovute a disastri come guerre e terremoti, solitamente viene colpito uno o più paesi, ma mai il mondo intero come sta succedendo ora.
E’ utile sapere dunque che la perdita è globale, e che chi ha investito molti soldi ne perderà una grande parte. Sembra dunque in migliore posizione chi ha poco denaro, ma in ottica di previsione del mosse sono due. Se siamo grandi investitori tenderemo a creare un tetto di copertura futuro acquistando nuove azioni a basso costo, delle compagnie viste sopra e attenderemo con tranquillità la ripresa. Se siamo piccoli trader, avremo perso sicuramente meno ma difficilmente potremo recuperare.
Inoltre chi si trova in una posizione di svantaggio già in partenza, potrebbe dover disinvestire in tutta fretta per sopperire alla mancanza di liquidità. Stiamo parlando di tutti quei piccoli imprenditori, o dipendenti, che sono in cassa integrazione o addirittura senza lavoro da mesi a causa della pandemia. Questi probabilmente dovranno usare i soldi che avevano da parte per vivere e coprire le spese, non sono perdendo il capitale, ma ritrovandosi a non poter investire nemmeno in un futuro.
Investitore o Trader che differenza c’è?
La differenza sta nel fatto che il primo vincola il proprio denaro per un medio lungo periodo, mentre il secondo effettua operazioni giornaliere o settimanali. Se ne evince che mentre i primi possono restare in stand by durante le crisi e aspettare la ripresa, i secondi devono invece muoversi.
Al momento, in piena emergenza Coronavirus, bisogna guardare ai bisogni immediati: si quindi alle azioni delle case farmaceutiche e dei produttori di cibo (grandi catene di supermercati). Un occhio va sempre dato anche alla tecnologia informatica, infatti oggi più che mai c’è un picco sulle piattaforme per l’e-learning e videoconferenze.
Inoltre, con lo smart working obbligato, anche la vendita dei computer è in netta salita.
E’ probabile che L’Italia e l’Europa seguano la scia della Cina, che ha lanciato sul mercato delle obbligazioni chiamate Coronavirus Bond. Questi titoli hanno fruttato molti miliardi di incasso alla nazione, e sono stati creati apposta per la lotta alla diffusione del Covid. I profitti variano tra l’1 % e il 6%, e hanno un grande mercato, soprattutto per ché si tratta di denaro fornito con uno scopo comunitario.
Questi prodotti sono garantiti dal governo, quindi se arriveranno anche in Italia sono un ottima modalità di investimento immediato. La regola, sia per i trader che per gli investitori a lungo termine, è quella di tenere della liquidità per l’acquisto di beni di prima necessità e diversificare il proprio portafoglio di investimento (non puntare tutto su unica cosa dunque).