Interessi composti: che caratteristiche hanno? Come calcolarli?

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Un interesse si definisce composto quando non viene pagato o riscosso ma aggiunto al capitale iniziale, e ciò comporta che gli interessi si maturano e producono altri interessi. Ma come si calcolano questi interessi? A chi conviene investirvi?

Come calcolare gli interessi composti

Gli interessi composti sono, in pratica, degli interessi che si generano su altri interessi, tramite un meccanismo che si definisce capitalizzazione composta. Per capire un meccanismo del genere, c’è chi fa riferimento ad una leggenda del 600 d.C., in cui un re indiano decise di ricompensare un contandino inventando un gioco ispirato dagli scacchi, da cui il re era affascinato. Il re chiese al contadino cosa volesse e lui rispose, facendo riferimento alla scacchiera, che voleva un chicco di riso per il primo quadrato di essa, due per il secondo, quattro, per il terzo, etc. L’imperatore accontentò il contadino e alla fine del calcolo, questi aveva 9223372036854780000 chicchi di riso.

La crescita di questo tipo di interesse è, in pratica, esponenziale anziché lineare. Per fare un esempio, se si investono 10,000 euro all’anno con un interesse del 10 % netto, alla fine di tale si genererà una plusvalenza di 1000 euro, e se ne secondo anno si decide si investire nuovamente il calcolo si baserà 11,000 euro, e quindi alla fine del secondo anno si avranno 110 euro in più.

I pro e i contro degli interessi composti

Questo tipo di investimento presenta dei vantaggi, in quanto permette di erodere dall’inflazione, che non porta a dei rendimenti, mantenere i propri investimenti sui mercati, mantenendo più lungo il periodo di capitalizzazione, ed evitare di pagare le tasse, in quanto non vi sono né cedole né dividendo in questo strumento finanziario.

Un investimento non può non avere anche dei contro, e gli interessi composti non ne hanno di specifici, ma bisogna comunque valutare se è l’investimento giusto per le disponibilità, in quanto i rendimenti si vedranno solo annualmente, e i profitti non vengono divisi tra i dividendi. E’ bene, quindi, valutare bene le proprie opzioni, come per altri investimenti.