Statuto dei lavoratori: ecco che cos’è, dove consultarlo e cosa riporta

1027

Lo statuto dei lavoratori, ovvero la Legge numero 300 del 1970, è una delle normative più importanti della Repubblica Italiana, nel quale sono riportati i diritti dei lavoratori. Ma cosa si sa su di esso e la sua storia? Che cosa riporta?

La sua storia

Il percorso di tale legge può partire già dal 1952, quando Giuseppe de Vittorio, alla guida della CGIL, fece istante per una legge quadro che trattasse i diritti dei lavoratori. Nel corso degli anni Sessanta, poi, il PSI cercò di portare avanti tale progetto, e nel 1963, con il primo governo Moro vennero promulgate non per le lavoratrici.

Nel 1965, invece, vennero introdotte altre norme riguardanti tutele per i lavoratori infortunati o che contraggono malattie professionali, nonché le pensioni sociali e di anzianità. Parallelamente, negli stessi anni si fecero pressioni anche per delle riforme della materia agraria e per il divorzio.

Lo statuto dei lavoratori venne promulgato nel 1970 infine, e vedeva tra i suoi promotori Giacomo Bradolini, sindacalista socialista che allora era già Ministro del lavoro e della previdenza sociale, Gino Giugni, avvocato e socialista, ideatore del trattamento di fine rapporto, noto anche TFR, Carlo Donat-Cattin, sindacalista che aveva partecipato alla fondazione della CISL.

Lo statuto e i suoi articoli

Attualmente, lo statuto dei lavoratori si può trovare facilmente anche online. Esso è suddiviso per 41 articoli, di cui il primo è incentrato sulla libertà di opinione. Esso, infatti, stabilisce che: “I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge”.

Tra gli altri articoli importanti di questo statuto, sono da citare sicuramente:

  • l’articolo 9, che tutela la salute e l’integrità fisica dei lavoratori;
  • l’articolo 10, importante per gli studenti lavoratori, in quanto stabilisce che essi hanno diritto a turni di lavoro che agevolino i loro corsi di studio e che il datore di lavoro può richiedere i certificati necessario per l’esercizio di tali diritti;
  • l’articolo 14, che stabilisce il diritto di associazione e di attività sindacale;
  • l’articolo 18, che tutela i lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo, discriminatorio o ingiusto, disciplinando anche il reintegro e l’indennità in sostituzione di reintegrazione;
  • l’articolo 19, che disciplina la costituzione delle rappresentanze sindacali aziendali;
  • l’articolo 23 e 24, nei quali vengono stabiliti le condizioni per i permessi retribuito e non;
  • l’articolo 41, riguardante le esenzioni fiscali.

Lo spirito di questa legge è di natura dignitaria, ispirata ai principi della stessa Costituzione, che persegue l’obbiettivo di garantire la libertà e la dignità al lavoratore, sia come individuo che come membro di un’attività sindacale, ma è importante anche per i datori di lavoro, in quanto stabilisce esattamente quali facoltà hanno sui diritti dei lavoratori.