Dagli anni Ottanta ad oggi la percentuale di avvocati in Italia è aumentata del 500%, raggiungendo un numero di professionisti tra i più alti d’Europa. Sono aumentate di pari passo le specializzazioni data la vasta offerta: non più genericamente specialisti civile e penale, ora ci sono legali che si specializzano nei divorzi, nelle cause legate all’ambito stradale e via dicendo. Ogni studio legale viene improntato diversamente, focalizzandosi su questo o quell’ambito, a seconda dei professionisti che vi lavorano. Per fornire una gamma più ampia di competenze si sono via via costituiti diversi studi associati, tra due o più avvocati, sistema che consente anche ai soci di allargare la propria rete di contatti. Il problema comune a tutti è la promozione del proprio studio, ben trattato al sito https://promozioneavvocato.it/
Studi bene in vista
Specialmente agli inizi mettersi in mostra sembra parecchio difficile a meno che non si abbia già una rete di clienti, occorre quindi adoperare al meglio gli strumenti di comunicazione rapida. Internet in tutte le sue declinazioni è ormai un obbligo per le imprese come per i liberi professionisti, data la rapidità della ricerca. I segreti per poter far nascere e gestire i propri siti al meglio sono stati sviluppati in veri e propri corsi dall’iniziativa PromozioneAvvocato, ma mantenere gli aggiornamenti e la comunicazione richiede tempo da investire, ogni giorno. In fondo ogni visita alla pagina può portare buone notizie…e potenziali clienti.
La top 50
Basandoci sul loro fatturato annuo, è facile produrre una lista degli studi legali più attivi in Italia. Nel 2018, al primo posto svettava BonelliErede, con 116 milioni di euro; nel 2019 pare abbia superato anche questo record. Seguivano in classifica lo studio Gianni Orgoni Grippo Cappelli, con 145 milioni, e Pwc TLs con 140,3 milioni. Nel complesso pare che questo enorme podio abbia mosso un giro d’affari di più di due miliardi di euro lo scorso anno. Il secondo e il terzo posto riscontrano una crescita del fatturato rispetto all’anno precedente rispettivamente del 9,8 e del 11,9 %, sorprendente in un paese così affollato dagli avvocati. Sempre più giovani stentano a trovare uno studio dove svolgere almeno la pratica, e di lì in poi la strada non è certo in discesa.
Scendendo più nel dettaglio, un’altra statistica rivela una scoperta inattesa: sebbene l’età media dei professionisti più facoltosi si aggiri ancora sopra i 50 anni, sta gradualmente diminuendo, indice di un imminente passaggio generazionale nella categoria. Esaminando l’impegno dei singoli notiamo che la classifica cambia, mettendo al primo posto un avvocato dello studio Bruno Gattai. Nonostante non abbia un fatturato molto rilevante, ha dato prova di ampie abilità manageriale, acquisendo Investcorp, una grande società di investimenti.
Social network e comunicazione
Ritornando al podio degli studi, una cosa da sottolineare è che tutti e tre gli studi, pur essendo molto affermati, non disdegnano i canali social come raccomandato per professioni che necessitano di instaurare una relazione fidata con il cliente. Su ogni pagina ci sono le informazioni per contattare lo studio e per quelli a carattere internazionale i post e gli annunci sono riportati su una seconda pagina in lingua inglese, come nel caso di BonelliErede. Aggiornamenti regolari della pagina tra cui le iniziative o gli eventi a cui lo studio fornisce assistenza o partecipa sono fondamentali per dimostrare la dinamicità dei professionisti e il loro impegno costante. Non importa che gli studi siano stati fondati ben prima dell’era social, mantenersi al passo è un dovere. Le foto in particolare, se curate, sono da preferire alle descrizioni: danno un’idea di vicinanza.