Fattura elettronica: soluzione smart ecosostenibile e pratica

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La fattura elettronica, assieme ai corrispettivi telematici, è l’innovazione fiscale più importante introdotto in Italia negli ultimi anni. É entrata a far parte del quotidiano di moltissime persone da ormai oltre un anno. Si tratta di uno strumento innovativo, che ha permesso allo Stato italiano di combattere attivamente l’evasione fiscale, incrementando gli introiti tributari.

Il Bel Paese infatti spicca in Europa come il peggiore in termini evasione ed elusione fiscale. Questa dilagante piaga fiscale e sociale, attanaglia in una presa soffocante l’Italia, da moltissimo tempo ormai. Anni e governi si sono succeduti senza riuscire ad eliminare, o quanto meno arginare, questo spiacevole andamento.

Alla fine, molti anni fa, l’Unione Europa ha paventato e suggerito la possibilità agli Stati Membri di introdurre nel proprio regime fiscale la fattura elettronica. Strumento semplice, pratico, economico e alla portata di tutti, per combattere e contrastare le perdite del gettito fiscale.

L’Esecutivo italiano non si è voluto far sfuggire di mano l’occasione di risolvere una volta per tutte il problema dei mancati contributi tributari. Ecco quindi come è iniziata la storia della fatturazione elettronica in Italia.

Fattura elettronica: semplicità alla portata di tutti

L’introduzione della fattura elettronica non è stata repentina e immediata. Sono accorsi molti mesi, anzi, anni affinché il processo potesse dirsi completato. Non essendo un’innovazione da poco, ha richiesto dei tempi di adattamento e transizione. Alla fine però i risultati non hanno tardato ad arrivare.

Si stima infatti che a distanza di poco più di un anno dall’entrata in vigore dell’e-fattura, i documenti digitali emessi, ammontino ad oltre due miliardi (per l’esattezza 2,054,000,000). Dati alla mano, Agenzia delle Entrate ha dichiarato che il 55% delle fatture emesse è stata creata per operazioni tra soggetti passivi (operazioni B2B – business to business). Il 44% invece è stato emesso verso i consumatori finali (B”C – business to consumer) e il rimanente 1% verso la PA (Pubblica amministrazione).

Una novità rivoluzionaria che ha abbracciato tutte le categorie commerciali, industriali e terziarie del paese (solo il 45% ha riguardato, ad esempio, le categorie relative a forniture di energie elettriche, gas e aria condizionata, servizio di informazioni e comunicazione e attività manifatturiere).

L’importanza delle fatture elettroniche

Ma perché la fattura elettronica si è rivelata essere così importante in Italia? Per tutta una serie di motivi. Ad esempio è uno strumento pregevole per il controllo della spesa pubblica. Ma non solo. É facile e sicura da utilizzare, alla portata di tutti. I documenti possono essere compilati con facilità utilizzando le piattaforme comune predisposte da Agenzia delle Entrate, oppure quelle private delle aziende che dispongono di notevoli vantaggi ed agevolazioni.

Consente ai contribuenti di poter controllare con facilità i documenti registrati, inviati e ricevuti, da remoto. Si tratta inoltre di uno strumento eco sostenibile, che garantisce l’autenticità e l’integrità dei documenti inoltrati. Fa risparmiare molto tempo e di conseguenza denaro ai contribuenti e, non per ultimo, ha fatto aumentare gli introiti statali dei tributi dovuti.

Parlando solo del 2019 lo Stato ha registrato un +2,5% di incremento nelle casse comuni, vale a dire circa +3,306 miliardi di euro. Soldi che, senza la fattura elettronica, sarebbero andati evasi e avrebbero contribuito a creare un sostanzioso gap nelle casse dello Stato. Come se questo non fosse già sufficiente di per se, sono aumentato del +3% (122,990 milioni di euro) anche gli introiti derivati dalla componente relativa agli scambi interni.

Cambiano i tempi, cambia la fattura elettronica

Nel corso del tempo la fattura elettronica ha subito diverse modifiche e accorgimenti. Aggiornamenti necessari affinché lo strumento utilizzato potesse essere sempre al passo con i tempi e in linea con le reali necessità lavorative.

Dei vari aggiornamenti si occupa Agid, cioè l’Agenzia per l’Italia Digitale. Agenzia alla quale è dovuta l’entrata in vigore della e-fattura per la PA e l’elaborazione della fattura elettronica evoluta. Agid ha fatto in modo che gli standard europei EN n°148 venissero rispettati, introducendo, a partire dal primo ottobre di quest’anno, delle nuove modifiche al tracciato XML delle fatture elettroniche.

Per il momento queste modifiche sono facoltative, almeno fino alla fine dell’anno, ma diventeranno obbligatorie a partire dal primo gennaio 2021. In particolare le novità riguardano i nuovi codici delle categorie sono quelli relativi a: Modalità di pagamento, Tipo documento, Tipo Ritenuta e Natura.