Gambling in Europa: mercato e normativa

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Ad oggi non esiste una legislazione unica in Europa sul gioco d’azzardo, infatti ogni Paese può creare le proprie leggi in merito al gambling in completa autonomia, purché le norme siano allineate con il TFUE (Treaty on the Functioning of the European Union), ovvero il trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Nonostante, dunque, siano in molti a chiedere una regolamentazione comunitaria, per il momento ogni Stato si muove in modo indipendente sul gioco.

Quasi tutti i Paesi UE consentono almeno alcuni giochi online, altri invece autorizzano tutti i giochi di gambling su internet, con la gestione dei servizi che viene affidata a un’istituzione pubblica o privata. Il diritto comunitario vieta però le posizioni monopolistiche, per questo motivo in molti hanno optato per il sistema delle licenze, attraverso le quali vengono fornite delle concessioni che funzionano come autorizzazioni temporanee per erogare giochi e servizi di betting.

In Italia l’autorità di riferimento è ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, la quale si occupa della concessione delle licenze AAMS attraverso l’organizzazione di appositi bandi di gara. Ad ogni modo il mercato nazionale vede la presenza di società AAMS e non AAMS, tra cui aziende che lavorano prevalentemente online come Rabona Bet autorizzate da autorità europee di altri Paesi membri. Le direttive UE, tuttavia, obbligano tutti gli Stati a garantire il divieto al gioco da parte dei minorenni, il contrasto del riciclaggio e la lotta ai fenomeni patologici come la ludopatia.

Il mercato europeo del gambling

L’industria del gioco d’azzardo legale in Europa muove senza dubbio un giro d’affari considerevole, considerando sia il gambling sia i servizi legati alle scommesse fisiche e virtuali. Secondo le rilevazioni di EGBA (European Gaming & Betting Association), il mercato UE del gambling negli ultimi anni ha mantenuto un tasso di crescita costante, con un incremento medio del 10% l’anno e una forte accelerazione avvenuta di recente, grazie all’evoluzione dei servizi di gambling online e alla maggiore liberalizzazione del settore.

Il fatturato generato dal comparto del gioco è stato di 22,2 miliardi di euro nel 2018, con una quota di mercato del 23,2% per il gambling online mentre il 76,8% sono ricavi derivati dall’attività tradizionale, ad esempio centri scommesse, casinò fisici, agenzie e altri locali autorizzati a fornire giochi e scommesse. Entro il 2022 il mercato dovrebbe arrivare vicino ai 30 miliardi di euro, con una stima di 29,3 miliardi di euro fatta da EGBA trainata dal settore digitale in forte crescita soprattutto in concomitanza della pandemia di Covid-19.

Complessivamente il gambling online in Europa vale il 49,2% del settore globale, confermandosi il primo mercato al mondo per il gioco d’azzardo digitale, seguito dall’Asia con il 27,8%, il Nord America con l’11,2% e l’Oceania con il 5,3%. Meno influenti sono i Paesi europei che non fanno parte della UE con una quota del 4%, il Centro e Sud America con l’1,3% e infine l’Africa che si aggiudica una percentuale dell’1,1% dell’intero settore mondiale del gambling virtuale.

All’interno del comparto è il betting l’attività più apprezzata dagli appassionati di gambling, infatti sono in particolare le scommesse sportive ad occupare la fetta maggiore del mercato con una quota del 42,5% della spesa europea per il gioco. Al secondo posto si posizionano i giochi dei casinò con il 32,4%, un settore con un tasso di incremento notevole negli ultimi anni. Subito dietro troviamo le lotterie con il 12,6% della raccolta in Europa, il poker che da solo vanta il 5% della spesa, mentre il bingo si ferma al 4,3%.

Le normative sul gambling in Europa

Come abbiamo visto l’Europa rappresenta uno dei mercati più importanti al mondo per il gambling, inoltre molti Paesi UE propongono normative piuttosto permissive, mentre altri invece hanno introdotto delle legislazioni abbastanza severe. Questa varietà di leggi rischia di penalizzare alcune società e favorirne altre, soprattutto tenendo conto del boom del gioco online e della difficoltà di controllare il settore con le concessioni, in quanto sul web gli utenti sono più liberi di scegliere la piattaforma che desiderano aggirano il sistema delle licenze.

In Italia le aziende lamentano un prelievo fiscale elevato, l’introduzione del divieto di pubblicità con il Decreto Dignità e la difficoltà del promuovere i propri servizi, una situazione che rischia di avvantaggiare i casinò online e i siti di betting europei con sede all’estero. Ad ogni modo molti Paesi stanno ripensando alle rispettive legislazioni sul gambling, come sta facendo il governo inglese con la possibilità di superare il sistema gestito dalla UK Gambling Commission, oppure la Germania con una maggiore autonomia ai Land tedeschi, mentre Francia e Grecia rimangono su posizioni più restrittive.