Siamo intorno ai primi del Cinquecento, quando l’agricoltura e la possibilità di coltivare un pezzetto di terra sono considerate le fonti primarie di sostentamento. In quel periodo, i possedimenti terreni erano esclusiva dei nobili, tanto che loro stessi, impiegati in altre attività, li affidavano, tramite contratto verbale, a contadini che se ne prendevano cura. I raccolti, a fine anno, venivano restituiti al proprietario del terreno, e il contadino ne tratteneva una parte, utile per la loro sopravvivenza. Vediamo insieme chi era la figura del livellario e come calcolare il canone del livello.
Livellario chi era
Il livellario era colui che disponeva la concessione di un contratto agrario di livello. Tale contratto, che prendeva il nome di livello, derivato dal termine latino libellus, che significa libretto, prevedeva la concessione di terreni agricoli, distese verdi, boschi e pascoli per un periodo di tempo stabilito, e colui che se ne prendeva carico doveva coltivarlo e sfruttarlo per far pascolare il bestiame e trarre più benefici possibili. I proprietari di tali terreni erano solitamente appartenenti alla famiglia dei nobili, e, proprio loro, stipulavano questi contratti, che all’epoca erano esclusivamente basati sulla parola, con il livellario, cioè il contadino.
Il nobile prendeva questa decisione per sfruttare il terreno senza doversene occupare personalmente. Le sue mansioni erano diverse, per questo doveva essere il livellario ad occuparsi di coltivare e sfruttare il terreno, che molto spesso si trovava anche in zone impervie. Doveva essere suo compito quello di ottenere più benefici possibili dal terreno. Alla fine dell’anno, il livellario consegnava al proprietario il raccolto e tratteneva una parte del se. Un ottimo compromesso, che altrimenti avrebbe portato all’abbandono del terreno e a una perdita di raccolto, considerando che a quei tempi si viveva principalmente grazie all’agricoltura. Dunque, possedere un terreno, così come avere la possibilità di coltivarlo, era una grande opportunità che garantiva il sostentamento per entrambi.
Livellario e proprietario
Il livellario poteva anche diventare legittimo proprietario del terreno, tramite l’affrancazione. Una sorta di procedura che ne conferiva la proprietà, tramite un atto notarile. Si tratta però di una procedura non obbligatoria, in quanto il livellario può ugualmente rinnovare la sua propensione alla gestione del fondo, continuando a pagarne il canone ogni anno, rinnovando la scadenza dell’annata agraria.
Come si calcola il canone del livello?
Per calcolare il canone di livello da pagare, bisogna prendere in considerazione diverse voci, come le caratteristiche del fondo e la destinazione urbanistica:
- Livello su fondo agricolo: prendendo a esempio questo fondo, il canone deve rispettare il valore di mercato, dunque, la richiesta non deve essere sproporzionata. Dunque, per mantenere un calcolo idoneo, bisognerà fare attenzione e aggiornare costantemente i coefficienti di maggiorazione che permetteranno di mantenere la misura del canone proporzionata al valore di mercato.
- Livello su fondo edificabile: per stabilire il corretto canone di questa tipologia di area, sarà necessario applicare al valore dell’area considerata edificabile un equo saggio di rendimento.
- Livello su fondo edificato: i fabbricati esistenti sui terreni assegnati non rientrano tra le migliorie. Le uniche migliorie a cui il livellario pò fare riferimento sono collegate alla natura del terreno. Se, dunque, nel terreno concesso risulta un fabbricato, esso va inserito come accessione dal concedente, essendo esso il principale proprietario.